Dopo anni di elogio dell’individualismo nel bel mezzo della globalizzazione, mentre ritornava in un modo piuttosto primitivo l’abusata metafora della mano invisibile, qualcosa è cambiato. Dopo l’euforia degli anni ’80, un po’ di attenzione si è spostata da una filosofia ingenua (ma estremamente vantaggiosa per alcuni) dell’individuo verso la facoltà collaborativa e cooperativa degli uomini. In un certo senso è tornata, se non proprio al centro, almeno lateralmente, l’immagine aristotelica dell’uomo come zòon politikón, dell’uomo cioè, come ebbero a tradurre Seneca e Tommaso d’Aquino, come animale sociale. L’elemento sociale è tornato a essere considerato come costitutivo della formazione dell’individuo sul piano etico, politico e cognitivo.
Ambivalenza della cooperazione
IACONO, ALFONSO
2015-01-01
Abstract
Dopo anni di elogio dell’individualismo nel bel mezzo della globalizzazione, mentre ritornava in un modo piuttosto primitivo l’abusata metafora della mano invisibile, qualcosa è cambiato. Dopo l’euforia degli anni ’80, un po’ di attenzione si è spostata da una filosofia ingenua (ma estremamente vantaggiosa per alcuni) dell’individuo verso la facoltà collaborativa e cooperativa degli uomini. In un certo senso è tornata, se non proprio al centro, almeno lateralmente, l’immagine aristotelica dell’uomo come zòon politikón, dell’uomo cioè, come ebbero a tradurre Seneca e Tommaso d’Aquino, come animale sociale. L’elemento sociale è tornato a essere considerato come costitutivo della formazione dell’individuo sul piano etico, politico e cognitivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.