Sul ruolo dell'utopia nell'elaborazione del realismo politico: un esercizio di riflessione

Si intende riflettere, in queste pagine, sul rapporto tra utopia e realismo politico e, più precisamente, su quelle che sembrano essere le facce di una stessa medaglia. Il problema, in effetti, inevitabilmente si sdoppia: è necessario chiedersi se l’apporto di autori ritenuti visionari o sognatori possa risolversi su un piano retorico, se esso, cioè, costituisca l’opposto in base al quale elaborare dottrine di segno contrario; ma anche se c’è un fondo utopico nelle costruzioni improntate al realismo e, perché no, un resto di realismo sotto i molteplici veli dell’utopia. È poi evidente che il problema, così formulato, potrebbe coprire la storia stessa del realismo politico. La matrice delle differenti configurazioni a cui utopia e realismo, una volta orientati secondo specifiche direttrici, possono dar luogo, è indice della varietà e anche della ricchezza degli incontri sempre possibili tra questi due modi di pensare politicamente.In questo contributo si esaminerà un caso particolare tratto dal vasto repertorio dell’utopia dei moderni, quello di Claude-Henri de Saint-Simon