Secondo le stime convergenti di diversi indicatori nell’ultimo decennio la corruzione politico-amministrativa ha manifestato in Italia connotazioni sistemiche e dinamiche diffusive. Se guardiamo in profondità alle vicende di corruzione degli ultimi anni un elemento cruciale di continuità le accomuna a quelle emerse negli anni di «Mani pulite»: la realtà tuttora perdurante di una pratica “istituzionalizzata” della corruzione. Nel leggere le condotte dei protagonisti, infatti, si rileva come scelte, atteggiamenti, negoziazioni, aspettative, persino il linguaggio impiegato siano incardinati in copioni prefissati, seguano modelli di comportamento resi familiari da una reiterazione consuetudinaria, noti a tutti gli “addetti ai lavori”. Detta altrimenti, le reti della corruzione sistemica in Italia sono governate da regole non scritte che permettono ad aspiranti e praticanti corrotti e corruttori di coordinare efficacemente le proprie condotte: facilitano l’identificazione e qualificano l’attendibilità dei partner potenziali; differenziano i ruoli; accrescono i profitti attesi; attenuano l’eventuale disagio psicologico dell’operare per vie occulte e illecite; emarginano o castigano chi si oppone o esprime dissenso; socializzano i nuovi entrati. Per spezzare i persistenti equilibri della corruzione sistemica occorrerebbe allora un duplice intervento: una robusta riforma “dall’alto”, capace di correggere le storture istituzionali che nella classe dirigente rendono redditizio e ad altissima aspettativa di impunità il ricorso alle tangenti; ma anche (e soprattutto) l’attivazione di una politica anticorruzione “dal basso”, costruita riattivando, sia nelle sedi istituzionali che nella comunità, i circuiti di partecipazione democratica e di impegno civile, attraverso percorsi di formazione, sperimentazione e diffusione di “buone pratiche”.

L'irrisolta questione corruzione. Indicatori, dinamiche, (assenza di) politiche di contrasto

VANNUCCI, ALBERTO
2015-01-01

Abstract

Secondo le stime convergenti di diversi indicatori nell’ultimo decennio la corruzione politico-amministrativa ha manifestato in Italia connotazioni sistemiche e dinamiche diffusive. Se guardiamo in profondità alle vicende di corruzione degli ultimi anni un elemento cruciale di continuità le accomuna a quelle emerse negli anni di «Mani pulite»: la realtà tuttora perdurante di una pratica “istituzionalizzata” della corruzione. Nel leggere le condotte dei protagonisti, infatti, si rileva come scelte, atteggiamenti, negoziazioni, aspettative, persino il linguaggio impiegato siano incardinati in copioni prefissati, seguano modelli di comportamento resi familiari da una reiterazione consuetudinaria, noti a tutti gli “addetti ai lavori”. Detta altrimenti, le reti della corruzione sistemica in Italia sono governate da regole non scritte che permettono ad aspiranti e praticanti corrotti e corruttori di coordinare efficacemente le proprie condotte: facilitano l’identificazione e qualificano l’attendibilità dei partner potenziali; differenziano i ruoli; accrescono i profitti attesi; attenuano l’eventuale disagio psicologico dell’operare per vie occulte e illecite; emarginano o castigano chi si oppone o esprime dissenso; socializzano i nuovi entrati. Per spezzare i persistenti equilibri della corruzione sistemica occorrerebbe allora un duplice intervento: una robusta riforma “dall’alto”, capace di correggere le storture istituzionali che nella classe dirigente rendono redditizio e ad altissima aspettativa di impunità il ricorso alle tangenti; ma anche (e soprattutto) l’attivazione di una politica anticorruzione “dal basso”, costruita riattivando, sia nelle sedi istituzionali che nella comunità, i circuiti di partecipazione democratica e di impegno civile, attraverso percorsi di formazione, sperimentazione e diffusione di “buone pratiche”.
2015
Vannucci, Alberto
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/750405
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 0
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact