L’istruzione universitaria mira a soddisfare esigenze che sono essenziali nella nostra società, ossia quelle corrispondenti alla tutela di diritti civili e sociali (come il diritto allo studio, garantito in Italia a livello costituzionale), nonché all’attuazione di principi fondamentali (quale quello di uguaglianza). Tale servizio pubblico si basa sull’azione di docenti liberi e di istituzioni che devono essere autonome, in modo da permettere ai “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” di raggiungere “i gradi più alti degli studi”. Lo Stato, pertanto, ha l’obbligo di rendere effettivi tali diritti consentendo una equality of opportunities nel loro godimento, ad esempio attraverso l’attribuzione (per concorso) di borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze. Un servizio pubblico di questo tipo, per come si è andato strutturando nel corso del tempo, impone ai pubblici poteri obblighi positivi di intervento, i quali appaiono però sempre più condizionati da aspetti di tipo finanziario. Il sistema universitario italiano (in linea con altri sistemi europei) si trova infatti attualmente in una fase di profonda trasformazione, spinto da volontà politiche interne e da dinamiche sovranazionali a muoversi in direzione di una restrizione dei diritti con esso connessi. Ma fino a che punto è possibile ridurre le tutele poste dai sistemi di welfare per riuscire a competere a livello globale con i Paesi emergenti o con quelli più affermati nel panorama internazionale? Quale è il livello minimo che non può essere superato? L'articolo cerca di rispondere a queste domande, ripercorrendo l’evoluzione avvenuta nei sistemi universitari europei durante la fase dello Stato sociale e in quella della sua crisi, così da poter meglio inquadrare il caso italiano.

L’istruzione universitaria tra crisi dello stato sociale e sviluppo di politiche neo-liberiste

FIUMICELLI, DAVIDE
2015-01-01

Abstract

L’istruzione universitaria mira a soddisfare esigenze che sono essenziali nella nostra società, ossia quelle corrispondenti alla tutela di diritti civili e sociali (come il diritto allo studio, garantito in Italia a livello costituzionale), nonché all’attuazione di principi fondamentali (quale quello di uguaglianza). Tale servizio pubblico si basa sull’azione di docenti liberi e di istituzioni che devono essere autonome, in modo da permettere ai “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” di raggiungere “i gradi più alti degli studi”. Lo Stato, pertanto, ha l’obbligo di rendere effettivi tali diritti consentendo una equality of opportunities nel loro godimento, ad esempio attraverso l’attribuzione (per concorso) di borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze. Un servizio pubblico di questo tipo, per come si è andato strutturando nel corso del tempo, impone ai pubblici poteri obblighi positivi di intervento, i quali appaiono però sempre più condizionati da aspetti di tipo finanziario. Il sistema universitario italiano (in linea con altri sistemi europei) si trova infatti attualmente in una fase di profonda trasformazione, spinto da volontà politiche interne e da dinamiche sovranazionali a muoversi in direzione di una restrizione dei diritti con esso connessi. Ma fino a che punto è possibile ridurre le tutele poste dai sistemi di welfare per riuscire a competere a livello globale con i Paesi emergenti o con quelli più affermati nel panorama internazionale? Quale è il livello minimo che non può essere superato? L'articolo cerca di rispondere a queste domande, ripercorrendo l’evoluzione avvenuta nei sistemi universitari europei durante la fase dello Stato sociale e in quella della sua crisi, così da poter meglio inquadrare il caso italiano.
2015
Fiumicelli, Davide
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/754681
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact