In occasione del centenario della nascita di Boccaccio, questo volume viene a colmare un’evidente lacuna negli studi dedicati al grande scrittore: il suo intenso legame biografico e culturale con la Romagna. I saggi qui raccolti offrono per la prima volta un ritratto completo del Boccaccio ‘romagnolo’ e chiariscono i suoi soggiorni dal 1345 al 1362 presso le corti dei Da Polenta a Ravenna e di Francesco Ordelaffi a Forlì. Evidenziano la sua perlustrazione dei patrimoni librari romagnoli e il recupero della tradizione dell’ultimo Dante, tra Ravenna e Bologna. Documentano, con ricognizioni nelle biblioteche di Cesena, Forlì e Ravenna, la circolazione delle sue opere, delineandone la fortuna rinascimentale in Romagna, in un percorso che schiude le porte all’Europa delle corti. Studi specifici sono dedicati alle opere scritte in Romagna, e in particolare al rispecchiamento della ‘Romagna dantesca’ nel Decameron e alle novelle ‘romagnole’: dal ‘dantesco’ Lizio da Valbona alla novella ‘faentina’ di Guidotto da Cremona alla più famosa di Nastagio degli Onesti, ambientata nella Pineta di Classe. Importanti novità riguardano la poesia bucolica latina, che vide la luce a Forlì in condivisione con il segretario dell’Ordelaffi, Checco di Meletto Rossi, la Vita Petri Damiani, elaborata a Ravenna su richiesta di Petrarca, e la Genealogia, la cui prima committenza del re di Cipro si colloca tra Forlì e Ravenna.

Boccaccio tra Dante e Petrarca: novità sulla Vita Petri Damiani

PONTARI, PAOLO
2015-01-01

Abstract

In occasione del centenario della nascita di Boccaccio, questo volume viene a colmare un’evidente lacuna negli studi dedicati al grande scrittore: il suo intenso legame biografico e culturale con la Romagna. I saggi qui raccolti offrono per la prima volta un ritratto completo del Boccaccio ‘romagnolo’ e chiariscono i suoi soggiorni dal 1345 al 1362 presso le corti dei Da Polenta a Ravenna e di Francesco Ordelaffi a Forlì. Evidenziano la sua perlustrazione dei patrimoni librari romagnoli e il recupero della tradizione dell’ultimo Dante, tra Ravenna e Bologna. Documentano, con ricognizioni nelle biblioteche di Cesena, Forlì e Ravenna, la circolazione delle sue opere, delineandone la fortuna rinascimentale in Romagna, in un percorso che schiude le porte all’Europa delle corti. Studi specifici sono dedicati alle opere scritte in Romagna, e in particolare al rispecchiamento della ‘Romagna dantesca’ nel Decameron e alle novelle ‘romagnole’: dal ‘dantesco’ Lizio da Valbona alla novella ‘faentina’ di Guidotto da Cremona alla più famosa di Nastagio degli Onesti, ambientata nella Pineta di Classe. Importanti novità riguardano la poesia bucolica latina, che vide la luce a Forlì in condivisione con il segretario dell’Ordelaffi, Checco di Meletto Rossi, la Vita Petri Damiani, elaborata a Ravenna su richiesta di Petrarca, e la Genealogia, la cui prima committenza del re di Cipro si colloca tra Forlì e Ravenna.
2015
Pontari, Paolo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/760983
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