Il presente contributo muove dall’esperienza del progetto VIS Network, svoltosi dal 2012 ad oggi, per sviluppare alcune riflessioni, di orientamento critico, sulla metodologia di rete, da un lato, e sull’ipostatizzazione della categoria di vittima dall’altro. Ricorrendo ad esempi tratti dalla letteratura internazionale, il contributo vuole richiamare l’attenzione sui rischi fisiologicamente connessi ai processi di rete, parzialmente corsi anche durante il progetto VIS, che si traducono nell’autoreferenzialità degli attori del network, nella sfiducia nei confronti dell’ente pubblico, nell’incapacità di fare rete e di sentirsi parte di una rete. Se questi rischi si sommano a quelli che provengono da un’eccessiva enfasi posta sulla categoria di vittima, spesso assunta in modo acritico e slegata dal contesto sociale e storico di provenienza, vi è la concreta possibilità che il processo d’aiuto alla vittima di reato venga messo in discussione e sia destinato al fallimento. In tal senso, nelle conclusioni, si sottolineerà che il progetto VIS, pur essendo esposto a tali pericoli, ha fatto emergere, nella sue fasi, una serie di aspetti che, potenzialmente, rappresentano un antidoto a tali pericoli.

Vittime, Reti, Istituzioni: alcune riflessioni critiche a partire dall’esperienza del progetto Vis Network

BORGHINI, ANDREA
2015-01-01

Abstract

Il presente contributo muove dall’esperienza del progetto VIS Network, svoltosi dal 2012 ad oggi, per sviluppare alcune riflessioni, di orientamento critico, sulla metodologia di rete, da un lato, e sull’ipostatizzazione della categoria di vittima dall’altro. Ricorrendo ad esempi tratti dalla letteratura internazionale, il contributo vuole richiamare l’attenzione sui rischi fisiologicamente connessi ai processi di rete, parzialmente corsi anche durante il progetto VIS, che si traducono nell’autoreferenzialità degli attori del network, nella sfiducia nei confronti dell’ente pubblico, nell’incapacità di fare rete e di sentirsi parte di una rete. Se questi rischi si sommano a quelli che provengono da un’eccessiva enfasi posta sulla categoria di vittima, spesso assunta in modo acritico e slegata dal contesto sociale e storico di provenienza, vi è la concreta possibilità che il processo d’aiuto alla vittima di reato venga messo in discussione e sia destinato al fallimento. In tal senso, nelle conclusioni, si sottolineerà che il progetto VIS, pur essendo esposto a tali pericoli, ha fatto emergere, nella sue fasi, una serie di aspetti che, potenzialmente, rappresentano un antidoto a tali pericoli.
2015
Borghini, Andrea
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/764355
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