Le recenti decisioni del Consiglio Europeo sul tema delle energie rinnovabili hanno aperto importanti prospettive di sviluppo in relazione agli obiettivi molto ambiziosi da raggiungere entro il 2020, soprattutto per il settore dei biocarburanti. Tuttavia, l’esigenza di realizzare sistemi produttivi sostenibili comporta la necessità di definire per la realtà Italiana un nuovo modello di sviluppo che tenga conto delle modeste superfici da commodities e dei costi di produzione della granella nettamente superiori rispetto ad altre realtà comunitarie ed extracomunitarie. Il Progetto Bioenergie, finanziato dal MiPAF con finalità essenzialmente dimostrative, nei tre anni di attività nella filiera colture oleaginose ha valutato con particolare attenzione un nuovo modello di sviluppo alternativo a quello prevalentemente industriale al momento diffuso in Italia. La proposta ha previsto una produzione bioenergetica su filiera locale in comprensori agricoli di varie dimensioni (associazioni di aziende, cooperative, consorzi ecc.) nella quale il sistema agricolo si trovi a svolgere un ruolo non solo di produttore di biomassa, ma anche di primo trasformatore (disoleazione) e, conseguentemente, di produttore e primo utilizzatore dell’energia ricavata prevalentemente dall’olio tal quale. Inoltre, considerata la minore potenzialità produttiva delle oleaginose rispetto ad altri paesi Europei, è fondamentale (sia dal punto di vista economico che ambientale) prevedere l’uso di colture ad utilizzazione integrale delle produzioni nel settore non alimentare e che consentano una buona sinergia con le colture alimentari che sono e dovranno ovviamente rimanere la fonte primaria di reddito per l’impresa agricola nazionale. Questi aspetti hanno assunto un’importanza strategica in seguito all’approvazione della recente Direttiva Comunitaria RES (Dir 2009/28/ CE) che, per la prima volta, ha inserito il concetto di sostenibilità per le colture energetiche in termini di bilanci non solo energetici, ma soprattutto ambientali, come criterio di valutazione delle filiere agro energetiche ed in particolare delle colture oleaginose.

Valutazione agronomica ed ambientale di filiere dimostrative di colture oleaginose da energia

MAZZONCINI, MARCO;ANTICHI, DANIELE;
2009-01-01

Abstract

Le recenti decisioni del Consiglio Europeo sul tema delle energie rinnovabili hanno aperto importanti prospettive di sviluppo in relazione agli obiettivi molto ambiziosi da raggiungere entro il 2020, soprattutto per il settore dei biocarburanti. Tuttavia, l’esigenza di realizzare sistemi produttivi sostenibili comporta la necessità di definire per la realtà Italiana un nuovo modello di sviluppo che tenga conto delle modeste superfici da commodities e dei costi di produzione della granella nettamente superiori rispetto ad altre realtà comunitarie ed extracomunitarie. Il Progetto Bioenergie, finanziato dal MiPAF con finalità essenzialmente dimostrative, nei tre anni di attività nella filiera colture oleaginose ha valutato con particolare attenzione un nuovo modello di sviluppo alternativo a quello prevalentemente industriale al momento diffuso in Italia. La proposta ha previsto una produzione bioenergetica su filiera locale in comprensori agricoli di varie dimensioni (associazioni di aziende, cooperative, consorzi ecc.) nella quale il sistema agricolo si trovi a svolgere un ruolo non solo di produttore di biomassa, ma anche di primo trasformatore (disoleazione) e, conseguentemente, di produttore e primo utilizzatore dell’energia ricavata prevalentemente dall’olio tal quale. Inoltre, considerata la minore potenzialità produttiva delle oleaginose rispetto ad altri paesi Europei, è fondamentale (sia dal punto di vista economico che ambientale) prevedere l’uso di colture ad utilizzazione integrale delle produzioni nel settore non alimentare e che consentano una buona sinergia con le colture alimentari che sono e dovranno ovviamente rimanere la fonte primaria di reddito per l’impresa agricola nazionale. Questi aspetti hanno assunto un’importanza strategica in seguito all’approvazione della recente Direttiva Comunitaria RES (Dir 2009/28/ CE) che, per la prima volta, ha inserito il concetto di sostenibilità per le colture energetiche in termini di bilanci non solo energetici, ma soprattutto ambientali, come criterio di valutazione delle filiere agro energetiche ed in particolare delle colture oleaginose.
2009
9788890438707
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