Una delle forme peculiari attraverso cui sia il dadaismo, sia il futurismo hanno espresso i loro legami con la politica è la letteratura grafico-tipografica, contenuta nelle produzioni dei due movimenti. Esse nascono nell’alveo di due fra le più importanti correnti dell’avanguardia storica europea, da modi diversi, diametralmente opposti di intendere la politica, la guerra, la letteratura e il rapporto che si stabilisce fra l’arte e l’impegno civico e politico dello scrittore e dell’artista. Per i futuristi, il fervore politico confluisce in disegni, parole in libertà e tavole parolibere, in una vera e propria letteratura di guerra, con punte di notevole fantasia e creatività artistica, dopo essere stato messo a dura prova in combattimenti veri. Si crea ancora una volta il continuum vita-arte-azione, tanto caro a F. T. Marinetti, raffigurato sinteticamente in immagini-metonimie del mondo. L’interventismo fu un tema onnipresente in alcune riviste e autori futuristi, coralmente proclamato e incessantemente rilanciato. Nella Berlino che nel 1919 sarebbe diventata dadaista, un gruppo di pittori prendeva posizione contro il primo conflitto mondiale, attraverso la loro arte ribelle e sarcastica, legando il proprio destino alla più ampia partecipazione politica degli intellettuali di sinistra, ai tempi della repubblica di Weimar.

Interventismo e anti-interventismo nelle produzioni grafico-tipografiche del Futurismo e del Dadaismo

DAVID, EMILIA
2011-01-01

Abstract

Una delle forme peculiari attraverso cui sia il dadaismo, sia il futurismo hanno espresso i loro legami con la politica è la letteratura grafico-tipografica, contenuta nelle produzioni dei due movimenti. Esse nascono nell’alveo di due fra le più importanti correnti dell’avanguardia storica europea, da modi diversi, diametralmente opposti di intendere la politica, la guerra, la letteratura e il rapporto che si stabilisce fra l’arte e l’impegno civico e politico dello scrittore e dell’artista. Per i futuristi, il fervore politico confluisce in disegni, parole in libertà e tavole parolibere, in una vera e propria letteratura di guerra, con punte di notevole fantasia e creatività artistica, dopo essere stato messo a dura prova in combattimenti veri. Si crea ancora una volta il continuum vita-arte-azione, tanto caro a F. T. Marinetti, raffigurato sinteticamente in immagini-metonimie del mondo. L’interventismo fu un tema onnipresente in alcune riviste e autori futuristi, coralmente proclamato e incessantemente rilanciato. Nella Berlino che nel 1919 sarebbe diventata dadaista, un gruppo di pittori prendeva posizione contro il primo conflitto mondiale, attraverso la loro arte ribelle e sarcastica, legando il proprio destino alla più ampia partecipazione politica degli intellettuali di sinistra, ai tempi della repubblica di Weimar.
2011
David, Emilia
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