La Sezione "Laghi di Cornisello", facente parte del Foglio n. 42 "Malè", è stata promossa per sperimentare in ambito alpino l'applicabilità delle linee guida del rilevamento del Quaternario ispirate all'allostratigrafia. Secondo tali indicazioni, si dovrebbero distinguere unità deposizionali individuate in base a superfici di discontinuità, sia di erosione che di accumulo, che le delimitano a letto ed a tetto. Nella carta si è voluto esemplificare il passaggio tra i tradizionali sistemi di rilevamento del Quaternario e quelli innovativi del progetto CARG, stampando le due versioni, sia utilizzando il criterio "litomorfogenetico", sia distinguendo "Unità stratigrafiche informali", da accorpare successivamente in Unità U.B.S.U. o Allostratigrafiche. L'impiego di una legenda derivata da una semplificazione di quella geomorfologica ha permesso di realizzare il primo elaborato (carta litomorfogenetica) che, associato alle informazioni necessarie per descrivere un affioramento di formazioni superficiali (natura e tipo di superficie limite, alterazione, suoli, condizioni di affioramento, litologia del corpo sedimentario, granulometria, tessitura, elementi diretti ed indiretti per datazione, rapporti tra unità sottostanti e sovrastanti, datazioni numeriche ecc.), ha portato alla redazione del secondo documento, in linea con le richieste del Progetto CARG. I depositi quaternari sono stati distinti in otto unità (evidenziate da vari colori) appartenenti a diversi bacini (individuati con numeri arabi). In prospettiva della cartografia a scala 1:50.000 esse andranno senz’altro "declassate" a sottounità o membri, nell’ambito di unità di rango superiore, od addirittura accorpate tra superfici di discontinuità di significato molto più ampio. In questa ottica si sono distinte solo due unità: l"’Unità Postglaciale" (Olocene) e quella che comprende i depositi dell’ultima grande espansione glaciale e le fasi tardiglaciali, proposta come "Unità dell'Adige" (Castiglioni, comunicazione orale). In considerazione del carattere sperimentale della Sezione "Laghi di Cornisello", tutti questi passaggi sono stati volutamente tenuti separati a dimostrazione dell’iter logico utilizzato nelle diverse fasi della redazione degli elaborati.

Carta geologica della Provincia di Trento. Tavola 42III Madonna di Campiglio (Scala 1:25.000), con relative note illustrative.

BARONI, CARLO;
2003-01-01

Abstract

La Sezione "Laghi di Cornisello", facente parte del Foglio n. 42 "Malè", è stata promossa per sperimentare in ambito alpino l'applicabilità delle linee guida del rilevamento del Quaternario ispirate all'allostratigrafia. Secondo tali indicazioni, si dovrebbero distinguere unità deposizionali individuate in base a superfici di discontinuità, sia di erosione che di accumulo, che le delimitano a letto ed a tetto. Nella carta si è voluto esemplificare il passaggio tra i tradizionali sistemi di rilevamento del Quaternario e quelli innovativi del progetto CARG, stampando le due versioni, sia utilizzando il criterio "litomorfogenetico", sia distinguendo "Unità stratigrafiche informali", da accorpare successivamente in Unità U.B.S.U. o Allostratigrafiche. L'impiego di una legenda derivata da una semplificazione di quella geomorfologica ha permesso di realizzare il primo elaborato (carta litomorfogenetica) che, associato alle informazioni necessarie per descrivere un affioramento di formazioni superficiali (natura e tipo di superficie limite, alterazione, suoli, condizioni di affioramento, litologia del corpo sedimentario, granulometria, tessitura, elementi diretti ed indiretti per datazione, rapporti tra unità sottostanti e sovrastanti, datazioni numeriche ecc.), ha portato alla redazione del secondo documento, in linea con le richieste del Progetto CARG. I depositi quaternari sono stati distinti in otto unità (evidenziate da vari colori) appartenenti a diversi bacini (individuati con numeri arabi). In prospettiva della cartografia a scala 1:50.000 esse andranno senz’altro "declassate" a sottounità o membri, nell’ambito di unità di rango superiore, od addirittura accorpate tra superfici di discontinuità di significato molto più ampio. In questa ottica si sono distinte solo due unità: l"’Unità Postglaciale" (Olocene) e quella che comprende i depositi dell’ultima grande espansione glaciale e le fasi tardiglaciali, proposta come "Unità dell'Adige" (Castiglioni, comunicazione orale). In considerazione del carattere sperimentale della Sezione "Laghi di Cornisello", tutti questi passaggi sono stati volutamente tenuti separati a dimostrazione dell’iter logico utilizzato nelle diverse fasi della redazione degli elaborati.
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