Il saggio analizza alcuni tra i momenti di contatto più interessanti tra il Portogallo e il Granducato di Toscana rispetto alle relazioni pubbliche ed istituzionali che vi furono tra i due Paesi nel corso del XVIII secolo. In particolare, si esaminano due dei più importanti luoghi istituzionali della scena pubblica toscana nei quali si registrarono soggetti di nazionalità portoghese: l'Università di Pisa e l'Ordine cavalleresco militare di Santo Stefano, mettendo in luce le specificità di entrambi queste istituzioni rispetto a presenze straniere e per favorirne il loro inserimento nella società granducale. In secondo luogo, si dedicherà particolare attenzione al ruolo e alle testimonianze da e sul Portogallo raccolte tramite la documentazione consolare di età lorenese. Si illustreranno sia le pratiche di governo che interessarono la nazione portoghese e le loro rappresentanze consolari a Livorno, sia alcune specificità legate alla nomina dei rappresentanti consolari toscani destinati in Portogallo. Quale case study si presenterà infine l'esperienza di un particolare console toscano a Lisbona, Giovan Battista Ubaldini, che visse in Portogallo per quasi quarant'anni dal 1750 alla fine del secolo. Se infatti la storia consolare dev'essere generalmente ricostruita tramite le corrispondenze ufficiali, nel caso di Ubaldini è stato possibile recuperare le carte private conservate nell'archivio familiare, consentendo di ricostruire non solo l'esperienza formalizzata di console - per altro molto breve - ma anche quella personale che questo personaggio visse nel Paese lusitano.
Circolazione delle élites tra Portogallo e Toscana nel secolo XVIII: modelli a confronto
AGLIETTI, MARCELLA
2015-01-01
Abstract
Il saggio analizza alcuni tra i momenti di contatto più interessanti tra il Portogallo e il Granducato di Toscana rispetto alle relazioni pubbliche ed istituzionali che vi furono tra i due Paesi nel corso del XVIII secolo. In particolare, si esaminano due dei più importanti luoghi istituzionali della scena pubblica toscana nei quali si registrarono soggetti di nazionalità portoghese: l'Università di Pisa e l'Ordine cavalleresco militare di Santo Stefano, mettendo in luce le specificità di entrambi queste istituzioni rispetto a presenze straniere e per favorirne il loro inserimento nella società granducale. In secondo luogo, si dedicherà particolare attenzione al ruolo e alle testimonianze da e sul Portogallo raccolte tramite la documentazione consolare di età lorenese. Si illustreranno sia le pratiche di governo che interessarono la nazione portoghese e le loro rappresentanze consolari a Livorno, sia alcune specificità legate alla nomina dei rappresentanti consolari toscani destinati in Portogallo. Quale case study si presenterà infine l'esperienza di un particolare console toscano a Lisbona, Giovan Battista Ubaldini, che visse in Portogallo per quasi quarant'anni dal 1750 alla fine del secolo. Se infatti la storia consolare dev'essere generalmente ricostruita tramite le corrispondenze ufficiali, nel caso di Ubaldini è stato possibile recuperare le carte private conservate nell'archivio familiare, consentendo di ricostruire non solo l'esperienza formalizzata di console - per altro molto breve - ma anche quella personale che questo personaggio visse nel Paese lusitano.File | Dimensione | Formato | |
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