Dopo un breve ‘excursus’ sulla politica economica, finanziaria e militare del Granducato di Toscana dal Congresso di Vienna al 1847, il saggio analizza i cambiamenti dovuti alla partecipazione alla prima guerra d’Indipendenza. Questa richiese, infatti, una mobilitazione finanziaria eccezionale e impose ai governi che si succedettero nel 1848-49 una serie di misure straordinarie assai differenti a seconda degli schieramenti politici: i moderati, i democratici, il restaurato governo lorenese. In particolare, l’accresciuta pressione tributaria e l’aumento delle imposte dirette, più che raddoppiate in pochi anni, si rivelarono insufficienti a sostenere i costi dell’occupazione asburgica che si protrasse dal 1849 al 1855. Oltre a trasformare il sistema finanziario e le modalità di finanziamento della spesa pubblica, facendo aumentare in maniera vistosa il debito pubblico e modificandone anche la struttura e la composizione, essa costituì la definitiva messa in crisi del mito leopoldino (incentrato su moderazione, tollerante paternalismo, e neutralità). Poiché a questo la dinastia doveva buona parte del suo prestigio e del consenso, l’occupazione austriaca segnò il limite di tollerabilità per i moderati toscani, creando un solco destinato a diventare sempre più profondo fra governo e classi dirigenti.

Sotto «il peso delle gravezze». La finanza pubblica toscana dal 1848 alla fine del Granducato

MANETTI, DANIELA
2015-01-01

Abstract

Dopo un breve ‘excursus’ sulla politica economica, finanziaria e militare del Granducato di Toscana dal Congresso di Vienna al 1847, il saggio analizza i cambiamenti dovuti alla partecipazione alla prima guerra d’Indipendenza. Questa richiese, infatti, una mobilitazione finanziaria eccezionale e impose ai governi che si succedettero nel 1848-49 una serie di misure straordinarie assai differenti a seconda degli schieramenti politici: i moderati, i democratici, il restaurato governo lorenese. In particolare, l’accresciuta pressione tributaria e l’aumento delle imposte dirette, più che raddoppiate in pochi anni, si rivelarono insufficienti a sostenere i costi dell’occupazione asburgica che si protrasse dal 1849 al 1855. Oltre a trasformare il sistema finanziario e le modalità di finanziamento della spesa pubblica, facendo aumentare in maniera vistosa il debito pubblico e modificandone anche la struttura e la composizione, essa costituì la definitiva messa in crisi del mito leopoldino (incentrato su moderazione, tollerante paternalismo, e neutralità). Poiché a questo la dinastia doveva buona parte del suo prestigio e del consenso, l’occupazione austriaca segnò il limite di tollerabilità per i moderati toscani, creando un solco destinato a diventare sempre più profondo fra governo e classi dirigenti.
2015
Manetti, Daniela
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