Il rapporto fra contratto a tempo determinato e contratto a tempo indeterminato nella legislazione più recente

L’Autore sostiene che la nuova disciplina del contratto a tempo determinato introdotta prima dal d.l. n. 34/2014 e poi nuovamente modificata dal d.lgs. n. 81/2015 ha operato una sostanziale liberalizzazione del contratto a tempo determinato senza introdurre idonei contrappesi diretti a prevenire o contrastare gli abusi nel ricorso a tale contratto. Per tale ragione l’Autore ritiene che la nuova disciplina si ponga in contrasto con il diritto dell’Unione Europea e in particolare con la direttiva n. 70/1999. Per l’Autore la nuova disciplina del contratto a termine, che deve essere esaminata insieme alla nuova disciplina dei licenziamenti (d.lgs. n. 23/2015), compromette il principio di conservazione del rapporto di lavoro e preclude al lavoratore la possibilità di agire in giudizio mediante l’esperimento dei rimedi di diritto civile.