Il romanzo in prosa arturiano dei secc. XIII-XIV è caratterizzato da uno stile formulare particolarmente cristallizzato e dall'impiego di topoi narrativi che, ereditati dai romanzi in versi del secc. precedente (soprattutto quelli di Chrétien de Troyes), diventano parte integrante di un sistema di meccanismi metaletterari complessi (il libro nel libro, la mimesi della confessione e della relazione, il ruolo della corte come depositaria della memoria storica). L'articolo prende in esame in particolare i procedimenti della "mise en écrit", un rituale descritto con dovizia di dettagli e sfumature nel ciclo del Lancelot-Graal, che si evolve nelle prose successive, fino alle compilazioni e ai volgarizzamenti italiani, in funzione dei cambiamenti del gusto del pubblico e degli ambienti di ricezione.
Memoria e "mise en écrit" nei romanzi in prosa dei secoli XIII-XIV
CIGNI, FABRIZIO
2003-01-01
Abstract
Il romanzo in prosa arturiano dei secc. XIII-XIV è caratterizzato da uno stile formulare particolarmente cristallizzato e dall'impiego di topoi narrativi che, ereditati dai romanzi in versi del secc. precedente (soprattutto quelli di Chrétien de Troyes), diventano parte integrante di un sistema di meccanismi metaletterari complessi (il libro nel libro, la mimesi della confessione e della relazione, il ruolo della corte come depositaria della memoria storica). L'articolo prende in esame in particolare i procedimenti della "mise en écrit", un rituale descritto con dovizia di dettagli e sfumature nel ciclo del Lancelot-Graal, che si evolve nelle prose successive, fino alle compilazioni e ai volgarizzamenti italiani, in funzione dei cambiamenti del gusto del pubblico e degli ambienti di ricezione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.