Il nuovo ed il vecchio diritto del lavoro

A partire da un giudizio sulle riforme del diritto del lavoro che rivendica la chiave di lettura del giurista a dispetto di quella – dominante – di tipo economicistico, l’autore analizza i modelli di impresa e la logica retrostante alla regolazione del rapporto di lavoro in chiave storica a partire dalle origini del diritto del lavoro. Assodato che il punto di vista da tempo assunto dal legislatore è quello datoriale, si riflette sul tipo contrattuale fondamentale e sulle altre tipologie flessibili introdotte negli ultimi decenni, cercando di individuare le idee di fondo che muovono le riforme. Vi sono anche alcune precisazioni terminologiche sulle nuove “tipologie” contrattuali, ricondotte allo schema classico del sotto-tipo. In conclusione l’autore sostiene che il “Nuovo diritto del lavoro” segni un nuovo orizzonte normativo in cui svaniscono “buona parte” delle garanzie introdotte nel sessantennio post-costituzionale.