Non vi sono citazioni storiche specifiche. Era molto diffuso in provincia di Latina agli inizi del 1900, poi dopo fu abbandonato per essere rivalorizzato molto recentemente con la creazione della DOC Moscato di Terracina (2007). Il 'Moscato bianco di Lucca' riportato da Basso (1992) in Lucchesia e inserito nella collezione 'Vitiarium' dell'Agricola San Felice (Siena), recentemente è stato censito in Garfagnana e le analisi ampelografiche e molecolari hanno evidenziato essere un sinonimi del 'Moscato di terracica' (D'Onofrio et al., 2015). E' ammesso alla coltivazione nel Lazio, dove è diffuso principalmente nella provincia di Latina (DOC Terracina o Mascato di Terracina), Frosinone (IGT Frusinate) e Viterbo (IGT Civitella d'Agliano). Sporadicamente è presente anche il Toscana, particolarmente nella Lucchesia, e nello specifico in Garfagnana, dove è conosciuto come 'Moscatello bianco di Lucca' (Basso, 1992; D'Onofrio et al., 2015). In Puglia è statao recentemente censito e caratterizzato come 'Chiapparone' e 'Moscato saraceno' (de Palma et al., 2015). Ha produzione mediamente abbondante e generalmente raggiunge la maturità tecnologica a fine settembre. Ad eccezione per la produzione del Moscato di Terracina (minimo 85% per la versione secca e passita, e 100% per la versione spumante), nelle altre aree di diffusione viene normalmente utilizzato in uvaggio data la sua coltivazione sporadica.
Moscato di Terracina
D'ONOFRIO, CLAUDIO;
2015-01-01
Abstract
Non vi sono citazioni storiche specifiche. Era molto diffuso in provincia di Latina agli inizi del 1900, poi dopo fu abbandonato per essere rivalorizzato molto recentemente con la creazione della DOC Moscato di Terracina (2007). Il 'Moscato bianco di Lucca' riportato da Basso (1992) in Lucchesia e inserito nella collezione 'Vitiarium' dell'Agricola San Felice (Siena), recentemente è stato censito in Garfagnana e le analisi ampelografiche e molecolari hanno evidenziato essere un sinonimi del 'Moscato di terracica' (D'Onofrio et al., 2015). E' ammesso alla coltivazione nel Lazio, dove è diffuso principalmente nella provincia di Latina (DOC Terracina o Mascato di Terracina), Frosinone (IGT Frusinate) e Viterbo (IGT Civitella d'Agliano). Sporadicamente è presente anche il Toscana, particolarmente nella Lucchesia, e nello specifico in Garfagnana, dove è conosciuto come 'Moscatello bianco di Lucca' (Basso, 1992; D'Onofrio et al., 2015). In Puglia è statao recentemente censito e caratterizzato come 'Chiapparone' e 'Moscato saraceno' (de Palma et al., 2015). Ha produzione mediamente abbondante e generalmente raggiunge la maturità tecnologica a fine settembre. Ad eccezione per la produzione del Moscato di Terracina (minimo 85% per la versione secca e passita, e 100% per la versione spumante), nelle altre aree di diffusione viene normalmente utilizzato in uvaggio data la sua coltivazione sporadica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.