Lo Chasselas è una delle più diffuse varietà a livello mondiale e presenta numerosissimi sinonimi. Il primo riferimento a questo vitigno risale al 1539 ad opera del botanico Hyeronymus Bock (Aeberhard 2005; Robinson 2012). Uno dei sinonimi che è stato maggiormente utilizzato per questo vitigno è stato 'Fendant' e il nome 'Chasselas' è apparso più recentemente per identificare il vitgno e il vino prototto con questo genotipo nell'area del villaggio Chasselas in Borgogna (Francia). Il Francia il nome 'Chasselas' diviene ufficiale nel 1654 (Rézeau 1997; Robinson et al., 2012). Vi sono varie ipotesi sulla sua origine, ma quella più plausibile la collocherebbe in Svizzera, nei dintorni del lago di Ginevra (Robinson et al., 2012). In Toscana è stato identificato da Basso nell'are delle Colline Pisane (Basso., 1993) più recentemente, alcuni biotipi a uva rosa, sono stati individuati in Garfagnana con il nome di 'Uva rosa' (D'Onofrio et al., 2015) che resumibilmente corrisponde al vitigno 'Bionda' descritto dal Basso (1992) nel medesimo areale. Lo Chasselas è ampiamente diffuso a livello globale, e per le sue caratteristiche di precocità nella maturazione è stato scelto come il vitigno di riferimento per define l'epoca di maturazione delle uve: eè un vitigno di prima epoca. Data la sua vasta diffusione presenta un'ampia variabilità morfologica, tra cui l'aspetto più evidente è il colore delle uve a maturità che va dal rosso, al rosa più o meno intenso, al bianco. Vi è anche un biotipo con uve aromatiche (Chasselas moscato). Nel nord della Toscana è talvolta erroneamente indicato come 'Barbarossa'. In Garfagna, conosciuto come 'Uva rosa', vi sono dei biotipi con pigmentazione antocianica del germoglio e delle foglie giovani molto intensa, che presentano la peculiarità di presentare la parte più superficiale della buccia irregolarmente pigmentata di rosso scuro bluastro nel cordo della fase erbacea. poi con l'invaiatura le uve assumono il caratteristico colore rosa (D'Onofrio et al., 2015), caratteristica che da Basso (1992) fu evidenziata per un vitigno diffuso nella stessa area di coltivazione indicato come 'Bionda', di cui si sono perse le tracce e che presumibilmene corrisponde all'attuale 'Uva rosa'. Ha un germogliamento mediamente precoce, vigore medio, maturazione precoce (prima epoca), buccia sottile. Spesso presenta problemi di allegagione con conseguente alto tasso di colatura e acinellatura (generalmente acinellatura verde) e quindi la produzione risulta essere fortemenete variabile in funzione dell'andamento stagionale. In Gargagnana, dove sono stati caratterizzati le accessioni a uva rosa qui descritte, le uve maturano precocemente senza raggiungere un elevato grado zuccherino e perdendo velocemente l'acidità, fornendo vini con poca struttura, colore e aromi: pertanto può essere utilizzata esclusivamente in uvaggio. A causa di queste sue caratteristiche di poco pregio la sua suyperficie vitata a livello mondiale destinata alla produzione di vino è in forte diminuzione, anche nei paese dove tradizionalmente è più coltivato, come la Francia. Per le sue caratteristiche tecnologiche tavolta è utilizzato anche come uva da tavola e per la produzione di succhi.

Chasselas

D'ONOFRIO, CLAUDIO;DUCCI, ELEONORA;MATARESE, FABIOLA;SCALABRELLI, GIANCARLO;
2015-01-01

Abstract

Lo Chasselas è una delle più diffuse varietà a livello mondiale e presenta numerosissimi sinonimi. Il primo riferimento a questo vitigno risale al 1539 ad opera del botanico Hyeronymus Bock (Aeberhard 2005; Robinson 2012). Uno dei sinonimi che è stato maggiormente utilizzato per questo vitigno è stato 'Fendant' e il nome 'Chasselas' è apparso più recentemente per identificare il vitgno e il vino prototto con questo genotipo nell'area del villaggio Chasselas in Borgogna (Francia). Il Francia il nome 'Chasselas' diviene ufficiale nel 1654 (Rézeau 1997; Robinson et al., 2012). Vi sono varie ipotesi sulla sua origine, ma quella più plausibile la collocherebbe in Svizzera, nei dintorni del lago di Ginevra (Robinson et al., 2012). In Toscana è stato identificato da Basso nell'are delle Colline Pisane (Basso., 1993) più recentemente, alcuni biotipi a uva rosa, sono stati individuati in Garfagnana con il nome di 'Uva rosa' (D'Onofrio et al., 2015) che resumibilmente corrisponde al vitigno 'Bionda' descritto dal Basso (1992) nel medesimo areale. Lo Chasselas è ampiamente diffuso a livello globale, e per le sue caratteristiche di precocità nella maturazione è stato scelto come il vitigno di riferimento per define l'epoca di maturazione delle uve: eè un vitigno di prima epoca. Data la sua vasta diffusione presenta un'ampia variabilità morfologica, tra cui l'aspetto più evidente è il colore delle uve a maturità che va dal rosso, al rosa più o meno intenso, al bianco. Vi è anche un biotipo con uve aromatiche (Chasselas moscato). Nel nord della Toscana è talvolta erroneamente indicato come 'Barbarossa'. In Garfagna, conosciuto come 'Uva rosa', vi sono dei biotipi con pigmentazione antocianica del germoglio e delle foglie giovani molto intensa, che presentano la peculiarità di presentare la parte più superficiale della buccia irregolarmente pigmentata di rosso scuro bluastro nel cordo della fase erbacea. poi con l'invaiatura le uve assumono il caratteristico colore rosa (D'Onofrio et al., 2015), caratteristica che da Basso (1992) fu evidenziata per un vitigno diffuso nella stessa area di coltivazione indicato come 'Bionda', di cui si sono perse le tracce e che presumibilmene corrisponde all'attuale 'Uva rosa'. Ha un germogliamento mediamente precoce, vigore medio, maturazione precoce (prima epoca), buccia sottile. Spesso presenta problemi di allegagione con conseguente alto tasso di colatura e acinellatura (generalmente acinellatura verde) e quindi la produzione risulta essere fortemenete variabile in funzione dell'andamento stagionale. In Gargagnana, dove sono stati caratterizzati le accessioni a uva rosa qui descritte, le uve maturano precocemente senza raggiungere un elevato grado zuccherino e perdendo velocemente l'acidità, fornendo vini con poca struttura, colore e aromi: pertanto può essere utilizzata esclusivamente in uvaggio. A causa di queste sue caratteristiche di poco pregio la sua suyperficie vitata a livello mondiale destinata alla produzione di vino è in forte diminuzione, anche nei paese dove tradizionalmente è più coltivato, come la Francia. Per le sue caratteristiche tecnologiche tavolta è utilizzato anche come uva da tavola e per la produzione di succhi.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/781233
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact