Il Cabernet Sauvignon si è origato attraverso un'incrocio spontaneo in Francia, nella Gironde, probabilmente nel corso della metà del 1900 (Robinson et al., 2012), tra 'Cabernet Franc' e 'Sauvignon blanc' (Bowers and Meredith, 1997) e con il nome di Petit Cabernet nel 1763-1777 (Garde, 1946) e poi qualche anno più tardi appare con il nome di 'Cavernet Sauvignon' e quindi come 'Cabernet Sauvignon' nel 1840 (Rézeau 1997; Robinsons et al., 2012). Inoltre, le analisi dei profili dei microsatelliti hanno evidenziato che il 'Cabernet Sauvignon' è fratello del 'Merlot' e 'Carmenère', con i quali condivide il padre (Cabernet Franc), e quindi imparentato con gli antichi vitigni dei Paesi Baschi (País Vasco; Spagna) 'Abouriou', 'Morenoa' e 'Hondarribi beltza' che hanno una relazione di primo grado con il 'Cabernet franc'. Inoltre è un discendente del 'Savagnin (Traminer)', che è uno dei 2 parentali del Sauvignon blanc, e nipote dello 'Chenin blanc' che è figlio del 'Savagnin' e fratello del 'Sauvignon blanc'. Tutti questi vitigni appartengono al gruppo denominato 'Carmenet' (Robinson et al., 2012).Il Cabernet Sauvignon è una delle più importanti e diffuse varietà a livello mondiale, e pertanto presenta numerose sinonimie (al momento nessuna nota in Italia) ed è stato varie volte incrociato artificialmente per creare nuovi vitigni, tra cui in Italia l' 'Incrocio Manzoni 2.15'. Varianti somatiche del colore dell'acino sono il 'Malian' con acini rosa-bronzati, e lo 'Shalistin' con uva bianca, varianti che sono state entrambe caratterizzate e registrate in Australia (Robinson et al., 2012). Ha germogliamento e fioritura tardiva, maturazione media-tardiva (matura poco prima del Sangiovese). E' resistente ai freddi invernali. E' molto coltivato in Francia, occupando la 4 posizione dopo Merlot, Grenache e Syrah (Robinsons et al., 2012) E' molto diffuso anche in Italia, dove fu primariamente introdotto in Piemonte agli inizi del 1800 (Robinsons et al., 2012) e poi si è diffuso in tutta l'Italia e particolarmente in Toscana, dove viene utilizzato sia come aggiunta al Sangiovese in alcune denominazioni, oppure è utilizzato per produrre vini in purezza, tra cui il famoso Sassicaia (Bolgheri, Livorno). E' molto coltivato anche in Sicilia. Negli altri paesi europei, in ordine di importanza seguono, Spagna, Bulgaria, Ucraina, Moldova, Russia, Romania, Ungheria, Portogallo, Grecia, Austria e poi gli altri (Robinsons et al., 2012). Nelle Americhe il Cabernet Sauvignon è molto coltivato in Cile e in California (rispettivamente al secondo e terzo posto a livello mondiale, dopo la Francia), seguiti da Argentina, Washington State, Brasile, Canada. L'Australia si colloca al quarto posto, e la Cina al quinto. E' molto diffuso anche in Sud Africa (Robinsons et al., 2012). Gli acini sfeirici e piccoli contengono un'elevata concentrazione di tannini, e oltre all'aroma erbaceo dovuto alle metossipirazine, particolarmente evidene nelle uve poco mature, presenta caratteristiche note di fruttate, principalmente di piccoli frutti rossi. L'elevato contenuto di tannini permette di ottenere vini molto adatti all'invecchiamento in legno e longevi, che appaiono anche molto adatto per i tagli.

Cabernet sauvignon

D'ONOFRIO, CLAUDIO;SCALABRELLI, GIANCARLO
2015-01-01

Abstract

Il Cabernet Sauvignon si è origato attraverso un'incrocio spontaneo in Francia, nella Gironde, probabilmente nel corso della metà del 1900 (Robinson et al., 2012), tra 'Cabernet Franc' e 'Sauvignon blanc' (Bowers and Meredith, 1997) e con il nome di Petit Cabernet nel 1763-1777 (Garde, 1946) e poi qualche anno più tardi appare con il nome di 'Cavernet Sauvignon' e quindi come 'Cabernet Sauvignon' nel 1840 (Rézeau 1997; Robinsons et al., 2012). Inoltre, le analisi dei profili dei microsatelliti hanno evidenziato che il 'Cabernet Sauvignon' è fratello del 'Merlot' e 'Carmenère', con i quali condivide il padre (Cabernet Franc), e quindi imparentato con gli antichi vitigni dei Paesi Baschi (País Vasco; Spagna) 'Abouriou', 'Morenoa' e 'Hondarribi beltza' che hanno una relazione di primo grado con il 'Cabernet franc'. Inoltre è un discendente del 'Savagnin (Traminer)', che è uno dei 2 parentali del Sauvignon blanc, e nipote dello 'Chenin blanc' che è figlio del 'Savagnin' e fratello del 'Sauvignon blanc'. Tutti questi vitigni appartengono al gruppo denominato 'Carmenet' (Robinson et al., 2012).Il Cabernet Sauvignon è una delle più importanti e diffuse varietà a livello mondiale, e pertanto presenta numerose sinonimie (al momento nessuna nota in Italia) ed è stato varie volte incrociato artificialmente per creare nuovi vitigni, tra cui in Italia l' 'Incrocio Manzoni 2.15'. Varianti somatiche del colore dell'acino sono il 'Malian' con acini rosa-bronzati, e lo 'Shalistin' con uva bianca, varianti che sono state entrambe caratterizzate e registrate in Australia (Robinson et al., 2012). Ha germogliamento e fioritura tardiva, maturazione media-tardiva (matura poco prima del Sangiovese). E' resistente ai freddi invernali. E' molto coltivato in Francia, occupando la 4 posizione dopo Merlot, Grenache e Syrah (Robinsons et al., 2012) E' molto diffuso anche in Italia, dove fu primariamente introdotto in Piemonte agli inizi del 1800 (Robinsons et al., 2012) e poi si è diffuso in tutta l'Italia e particolarmente in Toscana, dove viene utilizzato sia come aggiunta al Sangiovese in alcune denominazioni, oppure è utilizzato per produrre vini in purezza, tra cui il famoso Sassicaia (Bolgheri, Livorno). E' molto coltivato anche in Sicilia. Negli altri paesi europei, in ordine di importanza seguono, Spagna, Bulgaria, Ucraina, Moldova, Russia, Romania, Ungheria, Portogallo, Grecia, Austria e poi gli altri (Robinsons et al., 2012). Nelle Americhe il Cabernet Sauvignon è molto coltivato in Cile e in California (rispettivamente al secondo e terzo posto a livello mondiale, dopo la Francia), seguiti da Argentina, Washington State, Brasile, Canada. L'Australia si colloca al quarto posto, e la Cina al quinto. E' molto diffuso anche in Sud Africa (Robinsons et al., 2012). Gli acini sfeirici e piccoli contengono un'elevata concentrazione di tannini, e oltre all'aroma erbaceo dovuto alle metossipirazine, particolarmente evidene nelle uve poco mature, presenta caratteristiche note di fruttate, principalmente di piccoli frutti rossi. L'elevato contenuto di tannini permette di ottenere vini molto adatti all'invecchiamento in legno e longevi, che appaiono anche molto adatto per i tagli.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/781324
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