Il 'Viognier' è probabilmente originario dell'area del nord del Rodano, area alla quale si riferisce la prima citazione, nel 1781 (Rézeau, 1997; Robinson et al., 2012). Le analisi del DNA hanno evidenziato che il 'Viognier' ha una relazione gentore-figlio con il 'Mondeuse blanc' (Vouillamoz, 2008) e che quindi è parente del 'Syrah' e appartiene alla famiglia ampelografica denominata 'Sérine' (Bisson, 2009; Robinson et al., 2012). Inoltre ha delle strette relazioni genetiche con la 'Freisa' e quindi il 'Nebbiolo' (Schneider et al., 2009). Grazie alla peculiarità dei suoi vini (strutturati e profumati, ma spesso con bassa acidità) la coltivazione del 'Viognier' è in aumentato negli ultimi anni anche se le superifici non sono ancora molto elevate. In Francia ve ne sono circa 5.000 Ha, seguita dall'Australia (circa 4000 Ha), California (circa 1.000 Ha), Argentina (circa 700 Ha) mentre in vari altri paesi raramente supera il 100 Ha (Robinson et al., 2012). In Italia è presente in Piemonte, Maremma Toscana e Sicilia. Ha germogliamento precoce e le uve maturano in seconda epoca (maturazione media). Le uve raggiungono un buon contenuto zuccherino ma spesso sono povere in acidità, e pertanto principalmente utilizzate in uvaggio, sia con uve bianche che rosse, anche se i vini in purezza sono particolarmente profumati e possono essere ben strutturati. In Toscana è talvolta utilizzato in uvaggio (5-10%) con il 'Vermentino' fornendo degli ottimi vini.

Viognier

D'ONOFRIO, CLAUDIO;SCALABRELLI, GIANCARLO
2015-01-01

Abstract

Il 'Viognier' è probabilmente originario dell'area del nord del Rodano, area alla quale si riferisce la prima citazione, nel 1781 (Rézeau, 1997; Robinson et al., 2012). Le analisi del DNA hanno evidenziato che il 'Viognier' ha una relazione gentore-figlio con il 'Mondeuse blanc' (Vouillamoz, 2008) e che quindi è parente del 'Syrah' e appartiene alla famiglia ampelografica denominata 'Sérine' (Bisson, 2009; Robinson et al., 2012). Inoltre ha delle strette relazioni genetiche con la 'Freisa' e quindi il 'Nebbiolo' (Schneider et al., 2009). Grazie alla peculiarità dei suoi vini (strutturati e profumati, ma spesso con bassa acidità) la coltivazione del 'Viognier' è in aumentato negli ultimi anni anche se le superifici non sono ancora molto elevate. In Francia ve ne sono circa 5.000 Ha, seguita dall'Australia (circa 4000 Ha), California (circa 1.000 Ha), Argentina (circa 700 Ha) mentre in vari altri paesi raramente supera il 100 Ha (Robinson et al., 2012). In Italia è presente in Piemonte, Maremma Toscana e Sicilia. Ha germogliamento precoce e le uve maturano in seconda epoca (maturazione media). Le uve raggiungono un buon contenuto zuccherino ma spesso sono povere in acidità, e pertanto principalmente utilizzate in uvaggio, sia con uve bianche che rosse, anche se i vini in purezza sono particolarmente profumati e possono essere ben strutturati. In Toscana è talvolta utilizzato in uvaggio (5-10%) con il 'Vermentino' fornendo degli ottimi vini.
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