Il contributo rievoca i tentativi di risanamento delle finanze pubbliche concepiti in età lorenese, concentrando l'attenzione sul parallelo dibattito in merito alla possibilità di sopprimere l'Ordine di Santo Stefano, destinandone il cospicuo patrimonio al contenimento del disavanzo dello Stato. Tale indirizzo, coltivato in particolare da Francesco Maria Gianni, venne vanificato dalle forti resistenze provenienti dall'Ordine, che costituiva un prezioso strumento per la tutela degli interessi delle élites toscane. Lo studio si conclude prendendo in esame l'effettiva soppressione dell'Ordine di Santo Stefano, avvenuta in età napoleonica.
L'Ordine di Santo Stefano e le finanze pubbliche del Granducato di Toscana tra Sette e Ottocento
BRECCIA, ALESSANDRO
2015-01-01
Abstract
Il contributo rievoca i tentativi di risanamento delle finanze pubbliche concepiti in età lorenese, concentrando l'attenzione sul parallelo dibattito in merito alla possibilità di sopprimere l'Ordine di Santo Stefano, destinandone il cospicuo patrimonio al contenimento del disavanzo dello Stato. Tale indirizzo, coltivato in particolare da Francesco Maria Gianni, venne vanificato dalle forti resistenze provenienti dall'Ordine, che costituiva un prezioso strumento per la tutela degli interessi delle élites toscane. Lo studio si conclude prendendo in esame l'effettiva soppressione dell'Ordine di Santo Stefano, avvenuta in età napoleonica.File | Dimensione | Formato | |
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