Un lieve deficit della funzione tiroidea o ipotiroidismo subclinico (sHT), definito a livello biochimico come una concentrazione di ormone stimolante la tiroide (TSH) oltre il limite superiore del range di riferimento associato a valori normali di T4 (FT4) e T3 (FT3) liberi, è una condizione clinica frequente nella popolazione generale, specie nelle donne, la cui prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età. Va comunque sottolineato come, con l’invecchiamento, si assista a un progressivo aumento dei valori medi di TSH che, secondo alcuni autori, renderebbe necessario definire range specifici di normalità. In generale, l’attività tiroidea potrebbe avere un legame con l’invecchiamento per l’intimo collegamento tra metabolismo basale e i processi catabolici (accelerati nell’invecchiamento). L’ipotiroidismo subclinico è stato associato a iperlipidemia, alterazioni del metabolismo glucidico, ipertensione arteriosa sistemica e malattia cardiovascolare, così come ad alcune condizioni neuro-psichiatriche, incluso il deterioramento cognitivo. La correlazione tra eventi e/o mortalità cardiovascolare e sHT non è ancora completamente chiarita e dati apparentemente conflittuali sono stati riportati in letteratura, soprattutto per quanto riguarda i grandi anziani (>80 anni). I pochi e contrastanti risultati della letteratura non consentono di delineare un chiaro ruolo dell’sHT nel processo di deterioramento delle funzioni cognitive. Di conseguenza, il quesito clinico fondamentale nei pazienti con sHT è quello di stabilire quando e se intraprendere la terapia ormonale sostitutiva, anche in relazione al rischio potenziale di effetti collaterali, particolarmente nei grandi anziani.

Ipotiroidismo subclinico nel paziente anziano: sindrome clinica o condizione parafisiologica?

Pasqualetti G;MONZANI, FABIO
2015-01-01

Abstract

Un lieve deficit della funzione tiroidea o ipotiroidismo subclinico (sHT), definito a livello biochimico come una concentrazione di ormone stimolante la tiroide (TSH) oltre il limite superiore del range di riferimento associato a valori normali di T4 (FT4) e T3 (FT3) liberi, è una condizione clinica frequente nella popolazione generale, specie nelle donne, la cui prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età. Va comunque sottolineato come, con l’invecchiamento, si assista a un progressivo aumento dei valori medi di TSH che, secondo alcuni autori, renderebbe necessario definire range specifici di normalità. In generale, l’attività tiroidea potrebbe avere un legame con l’invecchiamento per l’intimo collegamento tra metabolismo basale e i processi catabolici (accelerati nell’invecchiamento). L’ipotiroidismo subclinico è stato associato a iperlipidemia, alterazioni del metabolismo glucidico, ipertensione arteriosa sistemica e malattia cardiovascolare, così come ad alcune condizioni neuro-psichiatriche, incluso il deterioramento cognitivo. La correlazione tra eventi e/o mortalità cardiovascolare e sHT non è ancora completamente chiarita e dati apparentemente conflittuali sono stati riportati in letteratura, soprattutto per quanto riguarda i grandi anziani (>80 anni). I pochi e contrastanti risultati della letteratura non consentono di delineare un chiaro ruolo dell’sHT nel processo di deterioramento delle funzioni cognitive. Di conseguenza, il quesito clinico fondamentale nei pazienti con sHT è quello di stabilire quando e se intraprendere la terapia ormonale sostitutiva, anche in relazione al rischio potenziale di effetti collaterali, particolarmente nei grandi anziani.
2015
Pasqualetti, G; Tognini, S; Polini, A; Calsolaro, V; Monzani, Fabio
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