Il fenomeno dell'apolidia è stato spesso sottovalutato sulla base della convinzione che il numero degli individui che non sono considerati cittadini da parte di nessuno Stato fosse, tutto sommato, ridotto e, comunque, non così significativo come quello dei rifugiati o di altri soggetti bisognosi di protezione internazionale. Nonostante le oggettive difficoltà che incontra ogni statistica in merito, è oggi possibile stimare che, a livello mondiale, esistano più di 10 milioni di apolidi che, in virtù della loro particolare condizione, rischiano di vedersi privati di diritti fondamentali che dovrebbero invece essere garantiti più in generale a tutti gli individui. La cooperazione condotta tra gli Stati a livello internazionale in materia si è sviluppata essenzialmente lungo due direttrici. Da una parte, si è cercato di eliminare o, quanto meno, ridurre le cause del fenomeno in questione. Dall'altra, è stata affrontata la problematica relativa al trattamento degli apolidi da parte dello Stato ospite. La valutazione degli obblighi internazionali esistenti in materia deve tener conto, oltre che delle convenzioni che a livello universale e/o regionale sono state specificamente dedicate agli apolidi, anche delle previsioni rinvenibili all'interno di altre convenzioni internazionali di carattere settoriale, nonché dell'articolato corpus normativo sviluppato a livello internazionale in materia di diritti umani. Nell'ambito del presente Working Paper, gli strumenti internazionali pertinenti vengono letti alla luce del seguito che gli stessi hanno avuto tra gli Stati cercando, di volta in volta, di verificare se, in particolare, essi siano stati accettati e concretamente seguiti anche da parte di quegli Stati in cui il fenomeno dell'apolidia è maggiormente diffuso. Approfondimenti specifici sono rivolti a verificare in quali termini l'apolidia è stata presa in considerazione nell'ambito del diritto dell'Unione europea e nell'ordinamento italiano. Non pochi sono i profili di criticità che ancora oggi caratterizzano la protezione internazionale degli apolidi. Ciò nonostante, negli ultimi anni, la rinnovata attenzione che, per il tema in questione, è possibile riscontrare a livello internazionale, a livello di Unione europea e nell'ordinamento italiano, rappresenta un segnale incoraggiante nell'ottica del miglioramento della condizione degli apolidi e della progressiva riduzione del loro numero.

La protezione internazionale degli apolidi

MARINAI, SIMONE
2015-01-01

Abstract

Il fenomeno dell'apolidia è stato spesso sottovalutato sulla base della convinzione che il numero degli individui che non sono considerati cittadini da parte di nessuno Stato fosse, tutto sommato, ridotto e, comunque, non così significativo come quello dei rifugiati o di altri soggetti bisognosi di protezione internazionale. Nonostante le oggettive difficoltà che incontra ogni statistica in merito, è oggi possibile stimare che, a livello mondiale, esistano più di 10 milioni di apolidi che, in virtù della loro particolare condizione, rischiano di vedersi privati di diritti fondamentali che dovrebbero invece essere garantiti più in generale a tutti gli individui. La cooperazione condotta tra gli Stati a livello internazionale in materia si è sviluppata essenzialmente lungo due direttrici. Da una parte, si è cercato di eliminare o, quanto meno, ridurre le cause del fenomeno in questione. Dall'altra, è stata affrontata la problematica relativa al trattamento degli apolidi da parte dello Stato ospite. La valutazione degli obblighi internazionali esistenti in materia deve tener conto, oltre che delle convenzioni che a livello universale e/o regionale sono state specificamente dedicate agli apolidi, anche delle previsioni rinvenibili all'interno di altre convenzioni internazionali di carattere settoriale, nonché dell'articolato corpus normativo sviluppato a livello internazionale in materia di diritti umani. Nell'ambito del presente Working Paper, gli strumenti internazionali pertinenti vengono letti alla luce del seguito che gli stessi hanno avuto tra gli Stati cercando, di volta in volta, di verificare se, in particolare, essi siano stati accettati e concretamente seguiti anche da parte di quegli Stati in cui il fenomeno dell'apolidia è maggiormente diffuso. Approfondimenti specifici sono rivolti a verificare in quali termini l'apolidia è stata presa in considerazione nell'ambito del diritto dell'Unione europea e nell'ordinamento italiano. Non pochi sono i profili di criticità che ancora oggi caratterizzano la protezione internazionale degli apolidi. Ciò nonostante, negli ultimi anni, la rinnovata attenzione che, per il tema in questione, è possibile riscontrare a livello internazionale, a livello di Unione europea e nell'ordinamento italiano, rappresenta un segnale incoraggiante nell'ottica del miglioramento della condizione degli apolidi e della progressiva riduzione del loro numero.
2015
Marinai, Simone
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