Il tema della disciplina giuridica degli OGM è un campo in cui le diversità di approccio nei vari ordinamenti al problema del bilanciamento fra ricerca scientifica a fini (anche) industriali, libertà d’impresa, tutela della salute – in un contesto di (più o meno ampia) incertezza scientifica ed diversità culturali - hanno implicato esiti spesso profondamente contraddittori. Anche l’evoluzione normativa a livello comunitario (che ha presentato più di un significativo revirement delle scelte politiche), conferma come tale problema costituisca un campo in cui l’integrazione sovranazionale funziona con difficoltà maggiori rispetto ad altri, ed il riferimento a principi (come quello di precauzione, o di proporzionalità) ha consentito comunque l’emersione di resistenze nazionali o addirittura locali alla integrazione. Questa esperienza si presta ad essere letta anche nel quadro dei modelli della società “del rischio” o “della paura” teorizzati rispettivamente da Beck e da Sunstein, al fine di verificare la diversa “topografia” dei bilanciamenti che le scelte politiche in materia devono operare, e quali siano le premesse cui la riposta giuridica deve fare fronte.
La disciplina giuridica degli organismi geneticamente modificati in agricoltura: un “termometro” dell’evoluzione della integrazione sovranazionale nella società del rischio e della paura
MILAZZO, PIETRO
2016-01-01
Abstract
Il tema della disciplina giuridica degli OGM è un campo in cui le diversità di approccio nei vari ordinamenti al problema del bilanciamento fra ricerca scientifica a fini (anche) industriali, libertà d’impresa, tutela della salute – in un contesto di (più o meno ampia) incertezza scientifica ed diversità culturali - hanno implicato esiti spesso profondamente contraddittori. Anche l’evoluzione normativa a livello comunitario (che ha presentato più di un significativo revirement delle scelte politiche), conferma come tale problema costituisca un campo in cui l’integrazione sovranazionale funziona con difficoltà maggiori rispetto ad altri, ed il riferimento a principi (come quello di precauzione, o di proporzionalità) ha consentito comunque l’emersione di resistenze nazionali o addirittura locali alla integrazione. Questa esperienza si presta ad essere letta anche nel quadro dei modelli della società “del rischio” o “della paura” teorizzati rispettivamente da Beck e da Sunstein, al fine di verificare la diversa “topografia” dei bilanciamenti che le scelte politiche in materia devono operare, e quali siano le premesse cui la riposta giuridica deve fare fronte.File | Dimensione | Formato | |
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