I funghi micorrizici arbuscolari (AMF) formano simbiosi mutualistiche con circa l’80% delle specie vegetali e la grande maggioranza delle piante coltivate. Gli AMF sono considerati dei veri e propri biofertilizzanti e biostimolanti naturali, capaci di influenzare la fertilità dei suoli, la nutrizione delle piante e la loro produttività, e quindi fondamentali negli agroecosistemi sostenibili e biologici. Nelle gestioni colturali a basso impatto ambientale sono spesso utilizzate le rotazioni e le cover crops per aumentare la fertilità dei suoli. Tali colture, rappresentate da diverse specie vegetali ospiti, possono influenzare la diversità e la struttura delle comunità AMF in pieno campo. In questo studio, utilizzando i primers AML1 e AML2, che amplificano la regione V3-V4 dei Glomeromycota, è stata verificata l’ipotesi che le comunità vegetali presenti in due diversi trattamenti, con cover crops a bassa ed alta diversità di specie, fossero in grado di influenzare le comunità AMF native presenti nelle radici della successiva coltura di mais. Nel trattamento a bassa diversità di specie era presente solamente Vicia villosa Roth, mentre nel trattamento ad alta diversità di specie erano presenti Vicia villosa Roth, Trifolium alexandrinum L., Trifolium incarnatum L., Avena sp. e Phacelia tanacetifolia Benth. Sono stati analizzati, mediante clonaggio, analisi RFLP e sequenziamento, gli apparati radicali di tre piante per ogni specie vegetale provenienti da tre parcelle di terreno per ogni trattamento. In totale sono stati identificati 16 diversi tipi di sequenze di AMF, dopo aver esaminato 505 cloni provenienti da 24 librerie genomiche. Le sequenze trovate in maggior quantità erano quelle omologhe ad Acaulospora cavernata (34,7% delle sequenze), seguite da quelle assimilabili a Funneliformis mosseae (10,7%), Claroideoglomus lamellosum (9,9%) e Rhizophagus intraradices (6,7%). Sequenze simili a Funneliformis caledonium, Diversispora aurantia, Diversispora epigaea e Archaeospora schenckii erano presenti in percentuale molto bassa, meno del 2% del totale. Le sequenze di A. cavernata erano le più abbondanti nelle cover crops, mentre quelle di F. mosseae, R. intraradices e Glomus sp. erano rinvenute soprattutto in mais. Questi dati mostrano che la composizione delle comunità AMF presenti nelle radici di mais non dipende dall’identità e dalla diversità delle colture precedenti. I risultati ottenuti suggeriscono che la forza trainante delle dinamiche delle comunità AMF negli agroecosistemi sia rappresentata principalmente dalla identità della pianta ospite, che può selettivamente favorire o inibire lo sviluppo delle diverse specie di AMF, in relazione al loro significato funzionale.

Cambiamenti nelle comunità native di funghi micorrizici arbuscolari nelle radici di mais in successione a cover crops

TURRINI, ALESSANDRA;AVIO, LUCIANO;SBRANA, CRISTIANA;GIOVANNETTI, MANUELA
2016-01-01

Abstract

I funghi micorrizici arbuscolari (AMF) formano simbiosi mutualistiche con circa l’80% delle specie vegetali e la grande maggioranza delle piante coltivate. Gli AMF sono considerati dei veri e propri biofertilizzanti e biostimolanti naturali, capaci di influenzare la fertilità dei suoli, la nutrizione delle piante e la loro produttività, e quindi fondamentali negli agroecosistemi sostenibili e biologici. Nelle gestioni colturali a basso impatto ambientale sono spesso utilizzate le rotazioni e le cover crops per aumentare la fertilità dei suoli. Tali colture, rappresentate da diverse specie vegetali ospiti, possono influenzare la diversità e la struttura delle comunità AMF in pieno campo. In questo studio, utilizzando i primers AML1 e AML2, che amplificano la regione V3-V4 dei Glomeromycota, è stata verificata l’ipotesi che le comunità vegetali presenti in due diversi trattamenti, con cover crops a bassa ed alta diversità di specie, fossero in grado di influenzare le comunità AMF native presenti nelle radici della successiva coltura di mais. Nel trattamento a bassa diversità di specie era presente solamente Vicia villosa Roth, mentre nel trattamento ad alta diversità di specie erano presenti Vicia villosa Roth, Trifolium alexandrinum L., Trifolium incarnatum L., Avena sp. e Phacelia tanacetifolia Benth. Sono stati analizzati, mediante clonaggio, analisi RFLP e sequenziamento, gli apparati radicali di tre piante per ogni specie vegetale provenienti da tre parcelle di terreno per ogni trattamento. In totale sono stati identificati 16 diversi tipi di sequenze di AMF, dopo aver esaminato 505 cloni provenienti da 24 librerie genomiche. Le sequenze trovate in maggior quantità erano quelle omologhe ad Acaulospora cavernata (34,7% delle sequenze), seguite da quelle assimilabili a Funneliformis mosseae (10,7%), Claroideoglomus lamellosum (9,9%) e Rhizophagus intraradices (6,7%). Sequenze simili a Funneliformis caledonium, Diversispora aurantia, Diversispora epigaea e Archaeospora schenckii erano presenti in percentuale molto bassa, meno del 2% del totale. Le sequenze di A. cavernata erano le più abbondanti nelle cover crops, mentre quelle di F. mosseae, R. intraradices e Glomus sp. erano rinvenute soprattutto in mais. Questi dati mostrano che la composizione delle comunità AMF presenti nelle radici di mais non dipende dall’identità e dalla diversità delle colture precedenti. I risultati ottenuti suggeriscono che la forza trainante delle dinamiche delle comunità AMF negli agroecosistemi sia rappresentata principalmente dalla identità della pianta ospite, che può selettivamente favorire o inibire lo sviluppo delle diverse specie di AMF, in relazione al loro significato funzionale.
2016
9788894133226
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