L'articolo, muovendo da una decisione della Suprema Corte che esclude in via assoluta l'applicabilità del procedimento formativo di cui all'art. 1333 c.c. ai contratti per i quali la legge prevede la forma ad substantiam, coglie l'occasione per un'indagine sul valore concludente del consenso, dando attenzione alla dimensione comparatistica e mettendo in luce importanti elementi di novità apportati dalla disciplina dei contratti bancari, per concludere poi con un'analisi di tale questione nel commercio internazionale alla luce delle norme contenute nella CISG e nella CESL.

Il silenzio come accettazione

AZZARRI, FEDERICO
2015-01-01

Abstract

L'articolo, muovendo da una decisione della Suprema Corte che esclude in via assoluta l'applicabilità del procedimento formativo di cui all'art. 1333 c.c. ai contratti per i quali la legge prevede la forma ad substantiam, coglie l'occasione per un'indagine sul valore concludente del consenso, dando attenzione alla dimensione comparatistica e mettendo in luce importanti elementi di novità apportati dalla disciplina dei contratti bancari, per concludere poi con un'analisi di tale questione nel commercio internazionale alla luce delle norme contenute nella CISG e nella CESL.
2015
Azzarri, Federico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/797199
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