Scopo di questo studio è l’analisi dei risultati nelle ricostruzioni intercalari di una nuova tecnica (associazione trapianto massivo e perone vascolarizzato). Dal 1988 al 2002, presso il C.T.O. di Firenze e l’I.O.R. di Bologna sono stati operati con questa tecnica 92 pazienti, tutti per patologia neoplastica (83 tumori maligni e 7 benigni). Vengono riportati i risultati a distanza in 90 pazienti con un controllo medio di 9 anni e analizzate le complicazioni (infezioni, pseudoartrosi, fratture). La percentuale di infezioni e di fratture fu rispettivamente del 7,5 e del 13,3%. Otto pazienti con ritar- do di consolidazione furono trattati con apposizione di trapianti cortico spongiosi ottenendo la fusione. Un insuccesso definitivo per cause infettive o meccaniche si è verificato nel 6,5% dei pazienti (in cui fu necessaria una amputazione –1 caso – o la sostituzione dell’impianto – 5 pazienti). Vi è stata evidenza radiografica di progres- siva ipertrofia del perone e osteointegrazione di quest’ultimo con il trapianto massi vo. Nonostante alcuni pazienti hanno richiesto interventi aggiuntivi (in media 1 inter- vento nel 28% dei casi) i risultati finali sono stati superiori a quelli riportati con tec- niche alternative (trapianti massivi o peroni vascolarizzati da soli, tecnica di Ilizarov).
Una nuova tecnica ricostruttiva per difetti intercalari:associazione trapianto masivo-perone vscolare. Risultati a distanza
CAPANNA, RODOLFO;
2005-01-01
Abstract
Scopo di questo studio è l’analisi dei risultati nelle ricostruzioni intercalari di una nuova tecnica (associazione trapianto massivo e perone vascolarizzato). Dal 1988 al 2002, presso il C.T.O. di Firenze e l’I.O.R. di Bologna sono stati operati con questa tecnica 92 pazienti, tutti per patologia neoplastica (83 tumori maligni e 7 benigni). Vengono riportati i risultati a distanza in 90 pazienti con un controllo medio di 9 anni e analizzate le complicazioni (infezioni, pseudoartrosi, fratture). La percentuale di infezioni e di fratture fu rispettivamente del 7,5 e del 13,3%. Otto pazienti con ritar- do di consolidazione furono trattati con apposizione di trapianti cortico spongiosi ottenendo la fusione. Un insuccesso definitivo per cause infettive o meccaniche si è verificato nel 6,5% dei pazienti (in cui fu necessaria una amputazione –1 caso – o la sostituzione dell’impianto – 5 pazienti). Vi è stata evidenza radiografica di progres- siva ipertrofia del perone e osteointegrazione di quest’ultimo con il trapianto massi vo. Nonostante alcuni pazienti hanno richiesto interventi aggiuntivi (in media 1 inter- vento nel 28% dei casi) i risultati finali sono stati superiori a quelli riportati con tec- niche alternative (trapianti massivi o peroni vascolarizzati da soli, tecnica di Ilizarov).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.