Cultura egemonica e culture subalterne di A.M. Cirese (1973) è stato un diffuso manuale, ma al tempo stesso il testo paradigmatico della demologia – vale a dire il rinnovato campo di studi sulla cultura popolare basato sul pensiero di Gramsci e di De Martino. Analizzando il popolare nei termini di una teoria delle classi sociali, la demologia rompe decisamente con i precedenti indirizzi positivistici. Tuttavia, Cirese è interessato al tempo stesso a istituire una continuità con la tradizione di studi folklorici, sulla base della identità dell’oggetto di studio (i generi del folklore contadino). Ciò lo porta a imbattersi in una difficoltà: la demologia non riesce infatti ad adeguare le proprie categorie ai mutamenti storici, con la scomparsa del folklore contadino e la diffusione della cultura di massa. Ciò determina il suo progressivo abbandono, anche da parte degli studiosi provenienti dalla scuola ciresiana. L’articolo indaga le ragioni di questa crisi, e si chiede se non sia possibile rivitalizzare la demologia tornando alla originaria impostazione gramsciana del rapporto tra piano egemonico e subalterno della cultura.
La demologia come scienza normale. Quarant'anni di Cultura egemonica e culture subalterne
DEI, FABIO
2015-01-01
Abstract
Cultura egemonica e culture subalterne di A.M. Cirese (1973) è stato un diffuso manuale, ma al tempo stesso il testo paradigmatico della demologia – vale a dire il rinnovato campo di studi sulla cultura popolare basato sul pensiero di Gramsci e di De Martino. Analizzando il popolare nei termini di una teoria delle classi sociali, la demologia rompe decisamente con i precedenti indirizzi positivistici. Tuttavia, Cirese è interessato al tempo stesso a istituire una continuità con la tradizione di studi folklorici, sulla base della identità dell’oggetto di studio (i generi del folklore contadino). Ciò lo porta a imbattersi in una difficoltà: la demologia non riesce infatti ad adeguare le proprie categorie ai mutamenti storici, con la scomparsa del folklore contadino e la diffusione della cultura di massa. Ciò determina il suo progressivo abbandono, anche da parte degli studiosi provenienti dalla scuola ciresiana. L’articolo indaga le ragioni di questa crisi, e si chiede se non sia possibile rivitalizzare la demologia tornando alla originaria impostazione gramsciana del rapporto tra piano egemonico e subalterno della cultura.File | Dimensione | Formato | |
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