Il 14 agosto 1846 alle 12.57 Leopoldo Pilla, uno dei pionieri della geologia in Europa, si trovava nel Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, nella sala di mineralogia, dove era solito lavorare. All’improvviso “un fracasso d’un suon pien di spavento” invade la stanza che “comincia dapprima a vibrare; alla vibrazione succede un’agitazione violenta in direzione orizzontale con un rumore vorticoso orribile”. Pilla corre a vedere il campanile del Duomo che è ancora là, “ritto e stabile come innanzi”. Anche le città di Pisa e Livorno hanno subito qualche guasto, ma niente di più. L’eminente professore parte e visita nei tre giorni successivi l’evento tutti i borghi devastati dal terremoto da Lorenzana, ad Orciano, fino a Montescudaio e Casale. Qualche giorno dopo, il 19 agosto, pubblica un opuscolo. Pilla con grande sensibilità, onestà scientifica e certezza di mente apre il suo manuale con una considerazione apparentemente banale: “le stragi di questo flagello derivano tutte dalla necessità in cui è l’uomo di passare buona parte della sua vita sotto al tetto”, “fin dalla nostra infanzia noi siamo usati alla differenza tra la mobilità dell’acqua e l’immobilità della terra” .

Agli albori della sismologia: il “tremuoto nel dì 14 agosto 1846”

ULIVIERI, DENISE
2016-01-01

Abstract

Il 14 agosto 1846 alle 12.57 Leopoldo Pilla, uno dei pionieri della geologia in Europa, si trovava nel Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, nella sala di mineralogia, dove era solito lavorare. All’improvviso “un fracasso d’un suon pien di spavento” invade la stanza che “comincia dapprima a vibrare; alla vibrazione succede un’agitazione violenta in direzione orizzontale con un rumore vorticoso orribile”. Pilla corre a vedere il campanile del Duomo che è ancora là, “ritto e stabile come innanzi”. Anche le città di Pisa e Livorno hanno subito qualche guasto, ma niente di più. L’eminente professore parte e visita nei tre giorni successivi l’evento tutti i borghi devastati dal terremoto da Lorenzana, ad Orciano, fino a Montescudaio e Casale. Qualche giorno dopo, il 19 agosto, pubblica un opuscolo. Pilla con grande sensibilità, onestà scientifica e certezza di mente apre il suo manuale con una considerazione apparentemente banale: “le stragi di questo flagello derivano tutte dalla necessità in cui è l’uomo di passare buona parte della sua vita sotto al tetto”, “fin dalla nostra infanzia noi siamo usati alla differenza tra la mobilità dell’acqua e l’immobilità della terra” .
2016
Ulivieri, Denise
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