Federico da Montefeltro, duca d’Urbino, morì il 10 Settembre 1482 ed il suo corpo fu posto inizialmente in un sarcofago ligneo alla destra dell’altare principale della chiesa di San Bernardino. Il corpo fu riesumato a più riprese (1824 e 1938) e fu possibile verificare il cattivo stato di conservazione dello scheletro, ormai disarticolato e danneggiato anche in seguito ad operazioni saccheggio nel corso dei secoli. Fra i resti ossei è stato possibile identificare il primo metatarsale del piede sinistro, che sull’ epifisi distale mostra una lesione litica peri-articolare circoscritta con escavazione e margini protrudenti delimitanti la superficie della lacuna. La lesione è indubbiamente patognomonica del processo infiammatorio cronico tipico della gotta. A supporto dell’analisi paleopatologica classica, le fonti storiografiche permettono di confermare la diagnosi. In particolare, una lettera inedita di Federico al proprio medico Battiferro da Mercatello, recentemente ritrovata ed analizzata filologicamente, ha permesso di appurare come Federico fosse conscio del fatto che soffrisse di gotta e fosse in grado di descriverne accuratamente i sintomi.
Sulla gotta di Federico da Montefeltro (1422-1482): fonti paleopatologiche e storiche
FORNACIARI, ANTONIO;GIUFFRA, VALENTINA;FORNACIARI, GINO;
2016-01-01
Abstract
Federico da Montefeltro, duca d’Urbino, morì il 10 Settembre 1482 ed il suo corpo fu posto inizialmente in un sarcofago ligneo alla destra dell’altare principale della chiesa di San Bernardino. Il corpo fu riesumato a più riprese (1824 e 1938) e fu possibile verificare il cattivo stato di conservazione dello scheletro, ormai disarticolato e danneggiato anche in seguito ad operazioni saccheggio nel corso dei secoli. Fra i resti ossei è stato possibile identificare il primo metatarsale del piede sinistro, che sull’ epifisi distale mostra una lesione litica peri-articolare circoscritta con escavazione e margini protrudenti delimitanti la superficie della lacuna. La lesione è indubbiamente patognomonica del processo infiammatorio cronico tipico della gotta. A supporto dell’analisi paleopatologica classica, le fonti storiografiche permettono di confermare la diagnosi. In particolare, una lettera inedita di Federico al proprio medico Battiferro da Mercatello, recentemente ritrovata ed analizzata filologicamente, ha permesso di appurare come Federico fosse conscio del fatto che soffrisse di gotta e fosse in grado di descriverne accuratamente i sintomi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.