Il saggio critico esamina il testo di Emma Dante mettendo in rilievo i suoi rapporti con l'originale omerico e al tempo stesso gli aspetti che collegano questa riscrittura al resto della produzione drammaturgica e spettacolare dell'autrice regista siciliana. La sua Odissea infatti attinge per episodi e battute ai primi cinque e agli ultimi (dal tredicesimo al ventitreesimo) libri del poema omerico. Fin dal sottotitolo dell'opera si evince la prospettiva tragicomica del nuovo testo: A/R, la sigla postale, richiama e rende quotidiani i due movimenti, andata/ritorno, che lo suddividono in due parti. Andata del figlio di Odisseo alla ricerca del padre o di sue notizie; ritorno del personaggio eponimo, ma anche dello stesso Telemaco, all'isola dei padri, Itaca. I temi, cari alla Dante, sono riconoscibili in un ricorrente rapporto laico fra la vita, la morte e il sesso, nella valorizzazione del diverso - per genere, femminilità compresa, e per status sociale - e nella riproposta di una difficile o problematica compagine familiare. Così nel linguaggio verbale - che pure conserva moduli formulari, oralizzanti, dell'originale poetico - si mescolano "alto" e "basso", quest'ultimo infarcito di dialetto siculo nei Proci, qui assimilati a picciotti; mentre una variante strutturale valorizza il personaggio di Penelope, alla quale - diversamente da Omero - lo sposo si rivela prima di compiere la vendetta, confidando nella sua fermezza femminile.
Prefazione a Emma Dante, Odissea A/R
BARSOTTI, ANNA
2016-01-01
Abstract
Il saggio critico esamina il testo di Emma Dante mettendo in rilievo i suoi rapporti con l'originale omerico e al tempo stesso gli aspetti che collegano questa riscrittura al resto della produzione drammaturgica e spettacolare dell'autrice regista siciliana. La sua Odissea infatti attinge per episodi e battute ai primi cinque e agli ultimi (dal tredicesimo al ventitreesimo) libri del poema omerico. Fin dal sottotitolo dell'opera si evince la prospettiva tragicomica del nuovo testo: A/R, la sigla postale, richiama e rende quotidiani i due movimenti, andata/ritorno, che lo suddividono in due parti. Andata del figlio di Odisseo alla ricerca del padre o di sue notizie; ritorno del personaggio eponimo, ma anche dello stesso Telemaco, all'isola dei padri, Itaca. I temi, cari alla Dante, sono riconoscibili in un ricorrente rapporto laico fra la vita, la morte e il sesso, nella valorizzazione del diverso - per genere, femminilità compresa, e per status sociale - e nella riproposta di una difficile o problematica compagine familiare. Così nel linguaggio verbale - che pure conserva moduli formulari, oralizzanti, dell'originale poetico - si mescolano "alto" e "basso", quest'ultimo infarcito di dialetto siculo nei Proci, qui assimilati a picciotti; mentre una variante strutturale valorizza il personaggio di Penelope, alla quale - diversamente da Omero - lo sposo si rivela prima di compiere la vendetta, confidando nella sua fermezza femminile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.