Obiettivo: Obiettivo di questo studio è verificare la capacità di bambini e adolescenti depressi di riconoscere le espressioni emotive altrui. Metodologia: È stato effettuato uno studio trasversale su un campione di 304 soggetti, divisi in due gruppi (138 soggetti depressi e 166 soggetti non depressi). Per rilevare le caratteristiche depressive, abbiamo utilizzato la scala di Depressione del Seattle Personality Inventory-Revised (SPI-R) (Tani e Schneider, 1998). Per rilevare la capacità di riconoscere le emozioni è stato utilizzato il Test di riconoscimento delle emozioni (Ekman e Friesen, 1975). Risultati: I risultati mostrano che i soggetti depressi presentano una capacità significativamente minore di riconoscere le espressioni emotive altrui. Tale deficit riguarda, in particolare, il riconoscimento di alcune specifiche emozioni. Inoltre, rispetto a tutte le emozioni prese in esame si registra la tendenza dei soggetti depressi ad etichettare come tristezza il contenuto emotivo delle espressioni facciali che non riescono a riconoscere correttamente. Conclusioni: I risultati permettono di estendere l’evidenza di bias cognitivi associati alla depressione anche all’infanzia e all'adolescenza.
Depressione e bias cognitivi: uno studio sulle capacità di riconoscere gli stati emotivi altrui nell’infanzia e nell’adolescenza
SMORTI, MARTINA
2007-01-01
Abstract
Obiettivo: Obiettivo di questo studio è verificare la capacità di bambini e adolescenti depressi di riconoscere le espressioni emotive altrui. Metodologia: È stato effettuato uno studio trasversale su un campione di 304 soggetti, divisi in due gruppi (138 soggetti depressi e 166 soggetti non depressi). Per rilevare le caratteristiche depressive, abbiamo utilizzato la scala di Depressione del Seattle Personality Inventory-Revised (SPI-R) (Tani e Schneider, 1998). Per rilevare la capacità di riconoscere le emozioni è stato utilizzato il Test di riconoscimento delle emozioni (Ekman e Friesen, 1975). Risultati: I risultati mostrano che i soggetti depressi presentano una capacità significativamente minore di riconoscere le espressioni emotive altrui. Tale deficit riguarda, in particolare, il riconoscimento di alcune specifiche emozioni. Inoltre, rispetto a tutte le emozioni prese in esame si registra la tendenza dei soggetti depressi ad etichettare come tristezza il contenuto emotivo delle espressioni facciali che non riescono a riconoscere correttamente. Conclusioni: I risultati permettono di estendere l’evidenza di bias cognitivi associati alla depressione anche all’infanzia e all'adolescenza.File | Dimensione | Formato | |
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