Segnalata ufficialmente nel 2014 in provincia di Genova, Ricania speculum è uno dei pochi Omotteri Ricanidi presenti in Europa, essendo le specie di questa famiglia distribuite prevalentemente della Regione Afrotropicale, Australiana e Orientale. In particolare, R. speculum è originaria di alcune regioni della Cina, Malesia, Filippine, dove è caratterizzata da elevata polifagia, con pochi casi documentati di effettiva dannosità, legata alla sottrazione di linfa e alla produzione di melata, come quelli osservati su luffa e sull’albero del tè. A breve distanza temporale dalla prima segnalazione della sua presenza, la cicalina è stata da noi osservata in provincia di La Spezia e, successivamente, ritrovata fino a Savona, verso Ovest e fino in Versilia, in direzione Est. R. speculum è risultata essere estremamente polifaga, confermando le informazioni presenti in letteratura: solo nei nostri ambienti è stata osservata su circa 80 specie vegetali appartenenti a taxa sistematicamente molto lontani, dalle piú semplici Pteridofite alle piú complesse Angiosperme sia coltivate che spontanee, con habitus dall'erbaceo all'arboreo. La sua biologia, secondo quanto osservato in Italia, vede lo svernamento come uovo, deposto in gruppi di numero variabile (da 1 esemplare fino a un massimo di circa 40) all’interno dei rametti dell’anno con diametro inferiore ai 3 mm. Le uova vengono deposte in file a zig-zag e ricoperte da un ciuffo di cera bianca che spunta dalla corteccia lievemente sollevata. Le forme giovanili si osservano a partire dalla prima decade di maggio e, dalla fine di giugno fino a tutto luglio, in modo scalare, compaiono gli adulti. Questi iniziano la deposizione delle uova poco dopo l’accoppiamento, che avviene a breve distanza dallo sfarfallamento; le ovideposizioni proseguono fino a settembre. Le modalità attraverso cui Ricania è giunta nel nostro Paese non sono al momento note: le ipotesi più verosimili riguardano un possibile ingresso attraverso l’importazione di piante ornamentali da Oriente, probabilmente bonsai, giunte infestate con l’insetto allo stadio di uovo, così da passare inosservate a eventuali controlli. Come ricordato più sopra, Ricania non è al momento da considerarsi una specie invasiva, dal momento che la sua presenza, per quanto in espansione, non ha causato danni significativi. Tuttavia, dalle osservazioni condotte abbiamo potuto notare come, nella generalità dei casi, la presenza delle uova nei rametti comporti il loro successivo disseccamento. A questo, potrebbe aggiungersi un potenziale rischio di trasmissione di fitoplasmi. Abbastanza recentemente, infatti, un Ricanide è stato associato alla trasmissione del Banana Wilt Associated Phytoplasma (BWAP), rendendo verosimile l’ipotesi che anche R. speculum possa essere vettrice di fitoplasmi associati a piante coltivate. In questo caso la larga polifagia potrebbe costituire un fattore di rischio importante e l’impatto ambientale della cicalina potrebbe assumere una considerevole rilevanza economica.

Ricania speculum (Walker) (Homoptera Ricaniidae): una cicalina aliena in espansione

ROSSI, ELISABETTA;LUCCHI, ANDREA
2016-01-01

Abstract

Segnalata ufficialmente nel 2014 in provincia di Genova, Ricania speculum è uno dei pochi Omotteri Ricanidi presenti in Europa, essendo le specie di questa famiglia distribuite prevalentemente della Regione Afrotropicale, Australiana e Orientale. In particolare, R. speculum è originaria di alcune regioni della Cina, Malesia, Filippine, dove è caratterizzata da elevata polifagia, con pochi casi documentati di effettiva dannosità, legata alla sottrazione di linfa e alla produzione di melata, come quelli osservati su luffa e sull’albero del tè. A breve distanza temporale dalla prima segnalazione della sua presenza, la cicalina è stata da noi osservata in provincia di La Spezia e, successivamente, ritrovata fino a Savona, verso Ovest e fino in Versilia, in direzione Est. R. speculum è risultata essere estremamente polifaga, confermando le informazioni presenti in letteratura: solo nei nostri ambienti è stata osservata su circa 80 specie vegetali appartenenti a taxa sistematicamente molto lontani, dalle piú semplici Pteridofite alle piú complesse Angiosperme sia coltivate che spontanee, con habitus dall'erbaceo all'arboreo. La sua biologia, secondo quanto osservato in Italia, vede lo svernamento come uovo, deposto in gruppi di numero variabile (da 1 esemplare fino a un massimo di circa 40) all’interno dei rametti dell’anno con diametro inferiore ai 3 mm. Le uova vengono deposte in file a zig-zag e ricoperte da un ciuffo di cera bianca che spunta dalla corteccia lievemente sollevata. Le forme giovanili si osservano a partire dalla prima decade di maggio e, dalla fine di giugno fino a tutto luglio, in modo scalare, compaiono gli adulti. Questi iniziano la deposizione delle uova poco dopo l’accoppiamento, che avviene a breve distanza dallo sfarfallamento; le ovideposizioni proseguono fino a settembre. Le modalità attraverso cui Ricania è giunta nel nostro Paese non sono al momento note: le ipotesi più verosimili riguardano un possibile ingresso attraverso l’importazione di piante ornamentali da Oriente, probabilmente bonsai, giunte infestate con l’insetto allo stadio di uovo, così da passare inosservate a eventuali controlli. Come ricordato più sopra, Ricania non è al momento da considerarsi una specie invasiva, dal momento che la sua presenza, per quanto in espansione, non ha causato danni significativi. Tuttavia, dalle osservazioni condotte abbiamo potuto notare come, nella generalità dei casi, la presenza delle uova nei rametti comporti il loro successivo disseccamento. A questo, potrebbe aggiungersi un potenziale rischio di trasmissione di fitoplasmi. Abbastanza recentemente, infatti, un Ricanide è stato associato alla trasmissione del Banana Wilt Associated Phytoplasma (BWAP), rendendo verosimile l’ipotesi che anche R. speculum possa essere vettrice di fitoplasmi associati a piante coltivate. In questo caso la larga polifagia potrebbe costituire un fattore di rischio importante e l’impatto ambientale della cicalina potrebbe assumere una considerevole rilevanza economica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/840336
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