Sulla scorta della sentenza del Tribunale dell'Aquila pronunciata nel 2012 nei confronti degli scienziati membri della Commissione Grandi Rischi, chiamati a rispondere per la morte e per le lesioni di alcune delle vittime del terremoto dell'Aquila dell'aprile del 2009, e all'esito di un incontro di studi svoltosi presso l'Università di Modena e Reggio Emilia fra esponenti di varie discipline giuridiche sollecitate dalla valutazione della vicenda, il lavoro riesamina criticamente il percorso logico che ha portato i giudici ad affermare la responsabilità penale dei suddetti scienziati per delitti di evento individuale contestati a loro carico. Particolarmente problematica e oggetto di rilievi critici è apparsa la questione della individuazione del nesso causale fra l'evento individuale e le condotte valutative ed informative tenute dagli scienziati. Ma anche l'affermazione del rimprovero colposo non è esente da considerazioni di effettiva rispondenza dell'imputazione al principio di responsabilità personale che regge il sistema penale. Sullo sfondo si agitano, da un lato, il problema della misura dei poteri affidati al giudice per l'accertamento di fattispecie calate in dinamiche estremamente complesse, e, dall'altro, la questione della opportunità di fare ricorso a strumenti di reazione preventiva eventualmente anche diversi da quelli a disposizione del legislatore penale.
Scienza, rischio e precauzione. L'accertamento del nesso causale colposo all'interno di dinamiche "incerte" e "complesse": Spunti critici dal processo per il terremoto dell'Aquila
NOTARO, DOMENICO
2016-01-01
Abstract
Sulla scorta della sentenza del Tribunale dell'Aquila pronunciata nel 2012 nei confronti degli scienziati membri della Commissione Grandi Rischi, chiamati a rispondere per la morte e per le lesioni di alcune delle vittime del terremoto dell'Aquila dell'aprile del 2009, e all'esito di un incontro di studi svoltosi presso l'Università di Modena e Reggio Emilia fra esponenti di varie discipline giuridiche sollecitate dalla valutazione della vicenda, il lavoro riesamina criticamente il percorso logico che ha portato i giudici ad affermare la responsabilità penale dei suddetti scienziati per delitti di evento individuale contestati a loro carico. Particolarmente problematica e oggetto di rilievi critici è apparsa la questione della individuazione del nesso causale fra l'evento individuale e le condotte valutative ed informative tenute dagli scienziati. Ma anche l'affermazione del rimprovero colposo non è esente da considerazioni di effettiva rispondenza dell'imputazione al principio di responsabilità personale che regge il sistema penale. Sullo sfondo si agitano, da un lato, il problema della misura dei poteri affidati al giudice per l'accertamento di fattispecie calate in dinamiche estremamente complesse, e, dall'altro, la questione della opportunità di fare ricorso a strumenti di reazione preventiva eventualmente anche diversi da quelli a disposizione del legislatore penale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.