L’articolo discute alcune implicazioni dell’incertezza radicale, caratteristica di numerose questioni ambientali e tecnologiche, con riferimento particolare all’Unione Europea. L’espressione Participatory Technology Assessment (Pta) viene usata a proposito di una varietà di modelli e esperienze di policy analysis e policy-making, fioriti di recente e volti a rendere maggiormente democratica la gestione della scienza e della tecnologia. Parte di un più ampio processo di cambiamento istituzionale, tali modelli e esperienze possono essere raggruppati in due tipi principali. Il primo coinvolge comuni cittadini e intende mettere a fuoco un’opinione pubblica. L’altro si rivolge a gruppi e organizzazioni, e mira non solo a una mediazione tra interessi ma anche alla valorizzazione di specifici saperi e conoscenze. L’incertezza radicale rende «intrattabili» molte questioni ambientali e tecnologiche, e mette in questione anche gli approcci sviluppati nell’ambito del Pta. Le sue implicazioni vengono esplorate da tre punti di vista concettuali fortemente connessi: «scienza nuova», «democrazia deliberativa» e «governance». Si cercherà di mostrare che l’incertezza radicale obbliga a un ripensamento degli obiettivi della deliberazione pubblica, e conseguentemente del rapporto tra Pta di opinione e di posizione. Quando fatti e valori si sovrappongono, o sono profondamente controversi, la possibilità di intesa tende a restringersi a soluzioni «locali», contestuali, basate sulle diverse comprensioni posizionali dei problemi sul tappeto. Cercare di coagulare un’opinione pubblica può rivelarsi, in questo senso, ingannevole. Al tempo stesso, l’incertezza radicale influenza la definizione degli interessi, che può dipendere in misura significativa da una determinazione «inclusiva» e congiunta dei termini di una questione. Questa visione della deliberazione pubblica pare coerente con la recente elaborazione del concetto di governance, quale si riscontra a livello scientifico e nei documenti prodotti dall’UE. Ma la tendenziale frammentazione che ne deriva può ridurre efficacia e legittimità delle politiche. E’ dubbio che il tentativo di gestire la frammentazione dall’alto, come viene in genere suggerito, possa avere successo. Si tratta piuttosto di capire come sviluppare arene deliberative che, sia pure collocate a livello di reti e affinità «locali» o contingenti, rimangano aperte a ciò che è Altro: altri contesti, altre definizioni dei problemi, altre preoccupazioni.

Dilemmi della democrazia nel Participatory Technology Assessment

PELLIZZONI, LUIGI
2002-01-01

Abstract

L’articolo discute alcune implicazioni dell’incertezza radicale, caratteristica di numerose questioni ambientali e tecnologiche, con riferimento particolare all’Unione Europea. L’espressione Participatory Technology Assessment (Pta) viene usata a proposito di una varietà di modelli e esperienze di policy analysis e policy-making, fioriti di recente e volti a rendere maggiormente democratica la gestione della scienza e della tecnologia. Parte di un più ampio processo di cambiamento istituzionale, tali modelli e esperienze possono essere raggruppati in due tipi principali. Il primo coinvolge comuni cittadini e intende mettere a fuoco un’opinione pubblica. L’altro si rivolge a gruppi e organizzazioni, e mira non solo a una mediazione tra interessi ma anche alla valorizzazione di specifici saperi e conoscenze. L’incertezza radicale rende «intrattabili» molte questioni ambientali e tecnologiche, e mette in questione anche gli approcci sviluppati nell’ambito del Pta. Le sue implicazioni vengono esplorate da tre punti di vista concettuali fortemente connessi: «scienza nuova», «democrazia deliberativa» e «governance». Si cercherà di mostrare che l’incertezza radicale obbliga a un ripensamento degli obiettivi della deliberazione pubblica, e conseguentemente del rapporto tra Pta di opinione e di posizione. Quando fatti e valori si sovrappongono, o sono profondamente controversi, la possibilità di intesa tende a restringersi a soluzioni «locali», contestuali, basate sulle diverse comprensioni posizionali dei problemi sul tappeto. Cercare di coagulare un’opinione pubblica può rivelarsi, in questo senso, ingannevole. Al tempo stesso, l’incertezza radicale influenza la definizione degli interessi, che può dipendere in misura significativa da una determinazione «inclusiva» e congiunta dei termini di una questione. Questa visione della deliberazione pubblica pare coerente con la recente elaborazione del concetto di governance, quale si riscontra a livello scientifico e nei documenti prodotti dall’UE. Ma la tendenziale frammentazione che ne deriva può ridurre efficacia e legittimità delle politiche. E’ dubbio che il tentativo di gestire la frammentazione dall’alto, come viene in genere suggerito, possa avere successo. Si tratta piuttosto di capire come sviluppare arene deliberative che, sia pure collocate a livello di reti e affinità «locali» o contingenti, rimangano aperte a ciò che è Altro: altri contesti, altre definizioni dei problemi, altre preoccupazioni.
2002
Pellizzoni, Luigi
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