L’arbitrato di Vittorio Emanuele III per la regione del barotseland rivestì una particolare importanza, poiché rappresentò la fine di un lunghissimo e più ampio contenzioso diplomatico tra Regno del Portogallo e Gran Bretagna per la definizione della sovranità su immensi territori africani corrispondenti agli attuali Malawi, Zimbabwe e parti dell’Angola e del Mozambico. Contenzioso, il cui apice fu rappresentato dal così detto ‘ultimatum del 1890’, nel quale il Regno d’Italia non restò estraneo, cercando di inserirsi come mediatore tra due forme di espansione coloniale che entrarono in conflitto, quella britannica, dinamica e aggressiva, e quella portoghese, sclerotizzata, usurata e debole. A partire dagli anni Ottanta dell’Ottoc
Il ruolo dell'Italia nella vertenza anglo-portoghese sui territori dell'Africa australe. Dal mapa-cor-de-rosa al Barotseland
TAMBURINI, FRANCESCO
2014-01-01
Abstract
L’arbitrato di Vittorio Emanuele III per la regione del barotseland rivestì una particolare importanza, poiché rappresentò la fine di un lunghissimo e più ampio contenzioso diplomatico tra Regno del Portogallo e Gran Bretagna per la definizione della sovranità su immensi territori africani corrispondenti agli attuali Malawi, Zimbabwe e parti dell’Angola e del Mozambico. Contenzioso, il cui apice fu rappresentato dal così detto ‘ultimatum del 1890’, nel quale il Regno d’Italia non restò estraneo, cercando di inserirsi come mediatore tra due forme di espansione coloniale che entrarono in conflitto, quella britannica, dinamica e aggressiva, e quella portoghese, sclerotizzata, usurata e debole. A partire dagli anni Ottanta dell’OttocI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
