Obiettivi: L’occlusione aderenziale dell’intestino tenue (ASBO) rappresenta una frequente causa di ricovero nei dipartimenti di emergenza e accettazione. Come emerge dalla letteratura, in assenza di segni di strangolamento o peritonite, il Gastrografin Test (GT) rappresenta un utile strumento nel trattamento conservativo: riduce il ricorso alla chirurgia nelle forme parziali di ASBO e facilita, in caso di suo fallimento, il riconoscimento delle forme complete di occlusione indirizzandole verso la chirurgia. Lo scopo di questo studio è quello di analizzare i risultati del ricorso sistematico e standardizzato al GT nell’ambito di un nuovo algoritmo decisionale sviluppato nel nostro centro e di identicare la presenza di fattori predittivi del suo fallimento. Materiali e metodi: Dal Gennaio 2015 al Marzo 2016 un nuovo algoritmo decisionale è stato applicato nella gestione diagnostica e terapeutica di una serie consecutiva di 90 pazienti con 92 episodi di ASBO. In tutti i casi è stata eseguita una TC con mdc per via endovenosa all’ammissione. In 12 casi (13%) si è reso necessario intervento chirurgico in urgenza. In 80 casi (87%) di ASBO si è invece utilizzato trattamento conservativo implementato dal GT. Da un database prospettico sono stati raccolti ed analizzati i dati relativi a caratteristiche demografiche (sesso, età, BMI), anamnestiche (pregressi episodi di ASBO, pregressi interventi chirurgici) e radiologiche TC (spessore parietale > 5 mm, calibro massimo medio del tenue, versamento libero e pneumatosi parietale). È stata effettuata un’analisi di tipo univariato per confrontare i 2 gruppi e di regressione logistica multivariata per identicare eventuali fattori correlati al fallimento del GT. Risultati: 31 episodi di ASBO (39%) hanno risposto al trattamento conservativo entro 24 ore dalla somministrazione del Gastrografin (gruppo A). I restanti 49 episodi (61%) hanno richiesto un trattamento chirurgico dopo fallimento del GT (gruppo B) nonostante in 5 di questi (6%) il GT avesse dato esito positivo con opacizzazione del colon a 24 ore dalla sua somministrazione. La presenza di spessore parietale > 5 mm è risultata in maniera statisticamente significativa maggiore nei pazienti del gruppo B rispetto al gruppo A (49% vs 19,4%, p = 0,015), così come il calibro massimo medio del tenue (4,35 cm vs 3,7 cm, p = 0,002). I fattori signicativamente associati al fallimento del GT sono stati il calibro massimo dell’ansa intestinale (p = 0,011; OR 2,6; IC 95%) e la presenza di ispessimento parietale (p = 0,026; OR: 3,88; IC 95%). Conclusioni: Il GT si è dimostrato uno strumento sicuro ed efficace nel trattamento delle forme parziali di ASBO e allo stesso tempo accurato nel predire la necessità di un intervento chirurgico nelle forme complete. Il calibro massimo del tenue e la presenza di ispessimento parietale alla TC sono emersi come fattori indicativi di fallimento del trattamento con il GT.

EARLY GASTROGRAFIN TEST IN UN ALGORITMO DECISIONALE PER LA SELEZIONE DEI PAZIENTI CON OCCLUSIONE ADERENZIALE DI TENUE DA SOTTOPORRE AD INTERVENTO CHIRURGICO

COBUCCIO, LUIGI;BERTOLUCCI, ANDREA;TARTAGLIA, DARIO;CREMONINI, CAMILLA;MUSETTI, SERENA;MODESTI, MATTEO;PUCCIARELLI, MARTINA;GALATIOTO, CHRISTIAN;CHIARUGI, MASSIMO
2016-01-01

Abstract

Obiettivi: L’occlusione aderenziale dell’intestino tenue (ASBO) rappresenta una frequente causa di ricovero nei dipartimenti di emergenza e accettazione. Come emerge dalla letteratura, in assenza di segni di strangolamento o peritonite, il Gastrografin Test (GT) rappresenta un utile strumento nel trattamento conservativo: riduce il ricorso alla chirurgia nelle forme parziali di ASBO e facilita, in caso di suo fallimento, il riconoscimento delle forme complete di occlusione indirizzandole verso la chirurgia. Lo scopo di questo studio è quello di analizzare i risultati del ricorso sistematico e standardizzato al GT nell’ambito di un nuovo algoritmo decisionale sviluppato nel nostro centro e di identicare la presenza di fattori predittivi del suo fallimento. Materiali e metodi: Dal Gennaio 2015 al Marzo 2016 un nuovo algoritmo decisionale è stato applicato nella gestione diagnostica e terapeutica di una serie consecutiva di 90 pazienti con 92 episodi di ASBO. In tutti i casi è stata eseguita una TC con mdc per via endovenosa all’ammissione. In 12 casi (13%) si è reso necessario intervento chirurgico in urgenza. In 80 casi (87%) di ASBO si è invece utilizzato trattamento conservativo implementato dal GT. Da un database prospettico sono stati raccolti ed analizzati i dati relativi a caratteristiche demografiche (sesso, età, BMI), anamnestiche (pregressi episodi di ASBO, pregressi interventi chirurgici) e radiologiche TC (spessore parietale > 5 mm, calibro massimo medio del tenue, versamento libero e pneumatosi parietale). È stata effettuata un’analisi di tipo univariato per confrontare i 2 gruppi e di regressione logistica multivariata per identicare eventuali fattori correlati al fallimento del GT. Risultati: 31 episodi di ASBO (39%) hanno risposto al trattamento conservativo entro 24 ore dalla somministrazione del Gastrografin (gruppo A). I restanti 49 episodi (61%) hanno richiesto un trattamento chirurgico dopo fallimento del GT (gruppo B) nonostante in 5 di questi (6%) il GT avesse dato esito positivo con opacizzazione del colon a 24 ore dalla sua somministrazione. La presenza di spessore parietale > 5 mm è risultata in maniera statisticamente significativa maggiore nei pazienti del gruppo B rispetto al gruppo A (49% vs 19,4%, p = 0,015), così come il calibro massimo medio del tenue (4,35 cm vs 3,7 cm, p = 0,002). I fattori signicativamente associati al fallimento del GT sono stati il calibro massimo dell’ansa intestinale (p = 0,011; OR 2,6; IC 95%) e la presenza di ispessimento parietale (p = 0,026; OR: 3,88; IC 95%). Conclusioni: Il GT si è dimostrato uno strumento sicuro ed efficace nel trattamento delle forme parziali di ASBO e allo stesso tempo accurato nel predire la necessità di un intervento chirurgico nelle forme complete. Il calibro massimo del tenue e la presenza di ispessimento parietale alla TC sono emersi come fattori indicativi di fallimento del trattamento con il GT.
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