In Scandinavia, il Cristianesimo si manifestò ufficialmente soltanto a partire dal sec. X, così che fino a quando papa Pasquale II non elevò Lund a sede metropolitana di tutta la Scandinavia, ivi comprese le isole atlantiche e la Groenlandia (1104), l’amministrazione del culto e la politica missionaria restarono a lungo un fattore subordinato al clero straniero, primariamente anglosassone e tedesco. Tempi ugualmente prolungati richiese inoltre l’istituzione di centri dottrinari e scolastici, rispetto ai quali non fu indifferente la composizione delle società locali. Di conseguenza, il ritardo con il quale la nuova fede si organizzò in modo efficiente in queste regioni – rispetto al resto dell’area germanica continentale e insulare – permise innanzitutto lo sviluppo e una maturazione prolungata della tradizione locale, capace di riaffiorare più tardi, con autorevolezza, perfino all’interno del prodotto più rappresentativo della nuova cultura religiosa: il codice manoscritto. Come nel resto dell’Europa medioevale, anche in Scandinavia l’affermazione intermittente di fenomeni di letterarizzazione sancì inizialmente la semplice compresenza di un nuovo canale espressivo accanto alle varie forme di oralità. Le implicazioni dell’introduzione della scrittura in una cultura a vocazione orale sono infatti di tale portata sui processi di comunicazione, percezione e memorizzazione da configurarsi come una lenta e pervasiva ‘rivoluzione culturale’ che sarebbe semplicistico spiegare meccanicamente come risultato di un’evoluzione altrimenti inderogabile.

Tradizioni letterarie della Scandinavia medioevale

BATTAGLIA, MARCO
2017-01-01

Abstract

In Scandinavia, il Cristianesimo si manifestò ufficialmente soltanto a partire dal sec. X, così che fino a quando papa Pasquale II non elevò Lund a sede metropolitana di tutta la Scandinavia, ivi comprese le isole atlantiche e la Groenlandia (1104), l’amministrazione del culto e la politica missionaria restarono a lungo un fattore subordinato al clero straniero, primariamente anglosassone e tedesco. Tempi ugualmente prolungati richiese inoltre l’istituzione di centri dottrinari e scolastici, rispetto ai quali non fu indifferente la composizione delle società locali. Di conseguenza, il ritardo con il quale la nuova fede si organizzò in modo efficiente in queste regioni – rispetto al resto dell’area germanica continentale e insulare – permise innanzitutto lo sviluppo e una maturazione prolungata della tradizione locale, capace di riaffiorare più tardi, con autorevolezza, perfino all’interno del prodotto più rappresentativo della nuova cultura religiosa: il codice manoscritto. Come nel resto dell’Europa medioevale, anche in Scandinavia l’affermazione intermittente di fenomeni di letterarizzazione sancì inizialmente la semplice compresenza di un nuovo canale espressivo accanto alle varie forme di oralità. Le implicazioni dell’introduzione della scrittura in una cultura a vocazione orale sono infatti di tale portata sui processi di comunicazione, percezione e memorizzazione da configurarsi come una lenta e pervasiva ‘rivoluzione culturale’ che sarebbe semplicistico spiegare meccanicamente come risultato di un’evoluzione altrimenti inderogabile.
2017
Battaglia, Marco
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