In questo contributo studio quell’episodio di singolare collaborazione tra testi e immagini che fu l’edizione 1929 del Sole a picco di Vincenzo Cardarelli, illustrata da disegni di Giorgio Moran-di. Sullo sfondo di un’evoluzione dalle prime esperienze della Metafisica e in un processo che punta verso i rigori compositivi dei “Valori Plastici”, passando quindi attraverso una lettura – comune allo scrittore e al pittore – del Piero della Francesca di Roberto Longhi, si venne a realiz-zare nell’insieme di quel libro non un’illustrazione descrittiva o mimetica del testo letterario, bensì una coerenza di sensibilità rappresentativa intesa a proporre una visione del mondo sub specie aeternitatis; dove le idee attorno all’uso della prospettiva lineare, di un’architettura del vedere, di uno spazio percettivo definito secondo i modi già dechirichiani della ‘vita silente’ condussero per altro verso alla definizione di un paesaggio – così visuale come letterario – che diventò metafora del proporre nel tempo l’attualità dei valori eterni o appunto metafisici.

Cardarelli e Morandi: i segni verbo-visivi della Metafisica

Marcello Ciccuto
2016-01-01

Abstract

In questo contributo studio quell’episodio di singolare collaborazione tra testi e immagini che fu l’edizione 1929 del Sole a picco di Vincenzo Cardarelli, illustrata da disegni di Giorgio Moran-di. Sullo sfondo di un’evoluzione dalle prime esperienze della Metafisica e in un processo che punta verso i rigori compositivi dei “Valori Plastici”, passando quindi attraverso una lettura – comune allo scrittore e al pittore – del Piero della Francesca di Roberto Longhi, si venne a realiz-zare nell’insieme di quel libro non un’illustrazione descrittiva o mimetica del testo letterario, bensì una coerenza di sensibilità rappresentativa intesa a proporre una visione del mondo sub specie aeternitatis; dove le idee attorno all’uso della prospettiva lineare, di un’architettura del vedere, di uno spazio percettivo definito secondo i modi già dechirichiani della ‘vita silente’ condussero per altro verso alla definizione di un paesaggio – così visuale come letterario – che diventò metafora del proporre nel tempo l’attualità dei valori eterni o appunto metafisici.
2016
Ciccuto, Marcello
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/857229
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