L'articolo esamina "La scène d'un déluge" (1806) del pittore francese Anne-Louis Girodet Trioson, attraverso uno studio approfondito degli scritti dell'artista e dei numerosi commenti che l'opera suscito' al Salon. Questo esame si basa su un capillare spoglio delle riviste dell'epoca. L'analisi dimostra la volontà di Girodet di creare un'opera pittorica che goda degli stessi diritti di un testo letterario, ponendosi contro la distinzione lessinghiana tra pittura\scultura e poesia. Se Lessing nel suo Laocoonte (1767) affermava che le arti spaziali dovevano limitarsi alla rappresentazione del bello e dovevano quindi scegliere di raffigurare delle scene non troppo espressive, ma caratterizzate da sentimenti pacati e da situazioni non transitorie o poco movimentate, Girodet rivendica alla pittura la possibilità di rappresentare, come la letteratura, una scena nel culmine dell'azione e del pathos, mettendo cosi' al primo posto l'espressione e annullando l'idea che la pittura debba limitarsi al bello.

La “Scène d’un Déluge” di Anne-Louis Girodet: la pittura come poesia

SAVETTIERI, CHIARA
2004-01-01

Abstract

L'articolo esamina "La scène d'un déluge" (1806) del pittore francese Anne-Louis Girodet Trioson, attraverso uno studio approfondito degli scritti dell'artista e dei numerosi commenti che l'opera suscito' al Salon. Questo esame si basa su un capillare spoglio delle riviste dell'epoca. L'analisi dimostra la volontà di Girodet di creare un'opera pittorica che goda degli stessi diritti di un testo letterario, ponendosi contro la distinzione lessinghiana tra pittura\scultura e poesia. Se Lessing nel suo Laocoonte (1767) affermava che le arti spaziali dovevano limitarsi alla rappresentazione del bello e dovevano quindi scegliere di raffigurare delle scene non troppo espressive, ma caratterizzate da sentimenti pacati e da situazioni non transitorie o poco movimentate, Girodet rivendica alla pittura la possibilità di rappresentare, come la letteratura, una scena nel culmine dell'azione e del pathos, mettendo cosi' al primo posto l'espressione e annullando l'idea che la pittura debba limitarsi al bello.
2004
Savettieri, Chiara
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