Negli ultimi anni lo sviluppo dell'animazione sperimentale ha avuto una sensibile accelerazione, sia in Italia che all'estero. In particolare, nel panorama artistico internazionale, si sta assistendo a un incremento della presenza autoriale femminile. Si tratta di un universo produttivo estremamente variegato che, grazie alle implementazioni delle tecnologie digitali, dipana felici articolazioni dei linguaggi animati più tradizionali, in cui le tecniche artigianali e manuali - come il disegno o la modellazione della plastilina – incontrano nuove soluzioni in 2D o 3D, e dove prendono forma fruttuose convergenze, tra documentario, videogame e performance. Il testo prende in considerazione una selezione di opere provenienti dall'animazione sperimentale al femminile, mostrando come il tema de “l'imperfezione” venga frequentemente trattato, a mio avviso, secondo tre categorie principali: 1. l'imperfezione delle relazioni; 2. l'imperfezione fisica o dell'essere donna; 3. l'imperfezione della memoria. Tra le artiste analizzate l'inglese Gemma Burditt, la francese di adozione belga Margot Reumont, l'australiana Magda Matwiejew, la tedesca Urte Zintler, la polacca Izabela Plucinska. Dall'anelito verso una presupposta perfezione fisica agli squilibri nelle relazioni interpersonali, passando anche attraverso il desiderio di mantenere una memoria che sia personale e storica, le animatrici indagano situazioni precarie in cui la figura della donna appare spesso decentrata, fuori-sincro, alla ricerca talvolta di una norma, altre volte di una completezza, altre volte di un riscatto al quale saldarsi.

L'animazione sperimentale al femminile: linguaggi ibridi per mondi imperfetti

MARCHESCHI, ELENA
2016-01-01

Abstract

Negli ultimi anni lo sviluppo dell'animazione sperimentale ha avuto una sensibile accelerazione, sia in Italia che all'estero. In particolare, nel panorama artistico internazionale, si sta assistendo a un incremento della presenza autoriale femminile. Si tratta di un universo produttivo estremamente variegato che, grazie alle implementazioni delle tecnologie digitali, dipana felici articolazioni dei linguaggi animati più tradizionali, in cui le tecniche artigianali e manuali - come il disegno o la modellazione della plastilina – incontrano nuove soluzioni in 2D o 3D, e dove prendono forma fruttuose convergenze, tra documentario, videogame e performance. Il testo prende in considerazione una selezione di opere provenienti dall'animazione sperimentale al femminile, mostrando come il tema de “l'imperfezione” venga frequentemente trattato, a mio avviso, secondo tre categorie principali: 1. l'imperfezione delle relazioni; 2. l'imperfezione fisica o dell'essere donna; 3. l'imperfezione della memoria. Tra le artiste analizzate l'inglese Gemma Burditt, la francese di adozione belga Margot Reumont, l'australiana Magda Matwiejew, la tedesca Urte Zintler, la polacca Izabela Plucinska. Dall'anelito verso una presupposta perfezione fisica agli squilibri nelle relazioni interpersonali, passando anche attraverso il desiderio di mantenere una memoria che sia personale e storica, le animatrici indagano situazioni precarie in cui la figura della donna appare spesso decentrata, fuori-sincro, alla ricerca talvolta di una norma, altre volte di una completezza, altre volte di un riscatto al quale saldarsi.
2016
Marcheschi, Elena
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