Il 23 settembre 2016 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 175 del 19 agosto 2016, emanato in attuazione delle deleghe conferite al Governo in materia di Riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche dall’art. 18 della legge del 7 agosto 2015, n. 124 (c.d. legge Madia di riforma della p.a.). Il provvedimento costituisce il Testo Unico delle disposizioni in materia di società a partecipazione pubblica, il cui obiettivo è la razionalizzazione e riduzione delle società partecipate, oltre che il loro riordino. Esso contiene ventotto articoli, che tendono a ricondurre a sistema norme già presenti in altre fonti normative dell’ordinamento, stabilendo limiti per la costituzione di società da parte di amministrazioni pubbliche nonché per l’acquisto, il mantenimento e la gestione di partecipazioni pubbliche, che devono necessariamente essere vincolate ad uno scopo pubblico, ma anche essere compatibili con un elenco tassativo di attività. A tal proposito, nel decreto si stabilisce che nel corso della prima revisione straordinaria delle partecipazioni, devono essere individuate e alienate le società non ricomprese nelle categorie ammesse o, seppur ivi comprese, non superanti il vaglio del controllo motivazionale sancito dal Testo Unico. Il provvedimento, che afferma il principio della soggezione di tutte le società a partecipazione pubblica a “le norme sulle società contenute nel codice civile e le norme generali di diritto privato” per tutto quanto non derogato dallo stesso, interviene su alcuni aspetti problematici delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche. Esso predispone, in tal senso, una disciplina organica per le società in house ed a partecipazione mista pubblico-privata, stabilendo, in particolare, la necessità per queste ultime della procedura di gara cosiddetta “a doppio oggetto” e riportando nell’alveo della disciplina codicistica la gestione del personale, con la previsione della giurisdizione del giudice ordinario per le controversie relative al reclutamento. Per quanto attiene, invece, alla responsabilità degli enti partecipanti e dei componenti degli organi delle società partecipate, il decreto stabilisce l’applicazione delle regole ordinarie sulla responsabilità degli organi sociali previste per le società di capitali, salva la giurisdizione della Corte dei conti per il danno erariale causato dagli amministratori e dai dipendenti delle società in house. Alla Corte dei conti, nei limiti della quota di partecipazione pubblica, è devoluta la giurisdizione sulle controversie in materia di danno erariale subito dagli enti partecipanti. Viene, inoltre, prevista l’estensione della disciplina ordinaria sulla crisi di impresa, con la fallibilità delle società pubbliche e la loro sottoposizione al concordato preventivo, la possibilità di realizzare piani di risanamento e la progressiva dismissione, fusione e soppressione delle società in perdita. Si stabilisce, infine, un meccanismo di verifica e monitoraggio periodico dell’assetto complessivo delle società in cui le pubbliche amministrazioni detengono partecipazioni, anche mediante un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione.

Società pubbliche: adottato il Testo unico per il riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche

CELATI, BENEDETTA
2017-01-01

Abstract

Il 23 settembre 2016 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 175 del 19 agosto 2016, emanato in attuazione delle deleghe conferite al Governo in materia di Riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche dall’art. 18 della legge del 7 agosto 2015, n. 124 (c.d. legge Madia di riforma della p.a.). Il provvedimento costituisce il Testo Unico delle disposizioni in materia di società a partecipazione pubblica, il cui obiettivo è la razionalizzazione e riduzione delle società partecipate, oltre che il loro riordino. Esso contiene ventotto articoli, che tendono a ricondurre a sistema norme già presenti in altre fonti normative dell’ordinamento, stabilendo limiti per la costituzione di società da parte di amministrazioni pubbliche nonché per l’acquisto, il mantenimento e la gestione di partecipazioni pubbliche, che devono necessariamente essere vincolate ad uno scopo pubblico, ma anche essere compatibili con un elenco tassativo di attività. A tal proposito, nel decreto si stabilisce che nel corso della prima revisione straordinaria delle partecipazioni, devono essere individuate e alienate le società non ricomprese nelle categorie ammesse o, seppur ivi comprese, non superanti il vaglio del controllo motivazionale sancito dal Testo Unico. Il provvedimento, che afferma il principio della soggezione di tutte le società a partecipazione pubblica a “le norme sulle società contenute nel codice civile e le norme generali di diritto privato” per tutto quanto non derogato dallo stesso, interviene su alcuni aspetti problematici delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche. Esso predispone, in tal senso, una disciplina organica per le società in house ed a partecipazione mista pubblico-privata, stabilendo, in particolare, la necessità per queste ultime della procedura di gara cosiddetta “a doppio oggetto” e riportando nell’alveo della disciplina codicistica la gestione del personale, con la previsione della giurisdizione del giudice ordinario per le controversie relative al reclutamento. Per quanto attiene, invece, alla responsabilità degli enti partecipanti e dei componenti degli organi delle società partecipate, il decreto stabilisce l’applicazione delle regole ordinarie sulla responsabilità degli organi sociali previste per le società di capitali, salva la giurisdizione della Corte dei conti per il danno erariale causato dagli amministratori e dai dipendenti delle società in house. Alla Corte dei conti, nei limiti della quota di partecipazione pubblica, è devoluta la giurisdizione sulle controversie in materia di danno erariale subito dagli enti partecipanti. Viene, inoltre, prevista l’estensione della disciplina ordinaria sulla crisi di impresa, con la fallibilità delle società pubbliche e la loro sottoposizione al concordato preventivo, la possibilità di realizzare piani di risanamento e la progressiva dismissione, fusione e soppressione delle società in perdita. Si stabilisce, infine, un meccanismo di verifica e monitoraggio periodico dell’assetto complessivo delle società in cui le pubbliche amministrazioni detengono partecipazioni, anche mediante un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione.
2017
http://www.amministrazioneincammino.luiss.it/2017/01/14/societa-pubbliche-adottato-il-testo-unico-per-il-riordino-della-disciplina-delle-partecipazioni-societarie-delle-amministrazioni-pubbliche/
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