In questo articolo sosteniamo che le più classiche teorie sociali sulla donazione del sangue non sono attrezzate per dar conto della centralità che nel caso italiano rivestono le associazioni di volontariato. Discuteremo in particolare le prospettive di R. Titmuss e J. Godbout, le quali, pur contrapposte nella valutazione del ruolo dello Stato come promotore di altruismo e solidarietà, concordano nel trascurare il ruolo delle associazioni. Entrambe discutono l’etica della donazione nei termini di un rapporto diretto tra cittadini e Stato, restando in silenzio riguardo il terreno intermedio della società civile e delle sue organizzazioni. Come cerchiamo di mostrare, è invece su questo terreno che occorre concentrarsi se vogliamo intendere la donazione del sangue nei termini di una teoria antropologica del dono. Al contempo intendiamo sottolineare come le due prospettive siano portatrici di una visione dicotomica e antitetica della relazione tra il dono e la merce, che implica un’interpretazione del mercato stesso come intrinsecamente caratterizzato da una potenza espansiva illimitata, antisociale e anticulturale. Focalizzare invece l’attenzione sulle recenti teorie che insistono sull’interconnessione tra i fattori non economici e il mercato, nonché sulla natura culturale e sociale di quest’ultimo, permette di comprendere meglio le realtà della donazione del sangue – frutto di un intreccio peculiare e inestricabile tra le logiche del dono, del denaro e dello stato.

Il segreto dell'altruismo. Il sistema-sangue e le associazioni di volontariato in Italia

Dei, Fabio;
2016-01-01

Abstract

In questo articolo sosteniamo che le più classiche teorie sociali sulla donazione del sangue non sono attrezzate per dar conto della centralità che nel caso italiano rivestono le associazioni di volontariato. Discuteremo in particolare le prospettive di R. Titmuss e J. Godbout, le quali, pur contrapposte nella valutazione del ruolo dello Stato come promotore di altruismo e solidarietà, concordano nel trascurare il ruolo delle associazioni. Entrambe discutono l’etica della donazione nei termini di un rapporto diretto tra cittadini e Stato, restando in silenzio riguardo il terreno intermedio della società civile e delle sue organizzazioni. Come cerchiamo di mostrare, è invece su questo terreno che occorre concentrarsi se vogliamo intendere la donazione del sangue nei termini di una teoria antropologica del dono. Al contempo intendiamo sottolineare come le due prospettive siano portatrici di una visione dicotomica e antitetica della relazione tra il dono e la merce, che implica un’interpretazione del mercato stesso come intrinsecamente caratterizzato da una potenza espansiva illimitata, antisociale e anticulturale. Focalizzare invece l’attenzione sulle recenti teorie che insistono sull’interconnessione tra i fattori non economici e il mercato, nonché sulla natura culturale e sociale di quest’ultimo, permette di comprendere meglio le realtà della donazione del sangue – frutto di un intreccio peculiare e inestricabile tra le logiche del dono, del denaro e dello stato.
2016
Dei, Fabio; Aria, Matteo
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