La presenza di una minoranza ebraica nell’ambito della Societas Christiana del pieno Medioevo prevedeva necessariamente che agli unici non cristiani tollerati in modo permanente nel mondo occidentale venisse attribuito uno spazio fisico. Tuttavia, le caratteristiche e le dimensioni di tale spazio differivano – a volte anche significativamente – a seconda dei luoghi, ed erano – ovviamente – correlate all’entità numerica di tale minoranza.Oltre allo spazio fisico, gli ebrei dovettero ritagliarsi uno spazio socia-le, per interagire con il mondo circostante: anche la natura di tale spazio e la sua estensione furono diversi a seconda delle epoche e dei diversi contesti geo-politici. Esisteva poi uno spazio ebraico immaginario, in luoghi nei quali gli ebrei non vivevano più, ma che veniva ciononostante associato al mondo ebraico. Lo spazio riservato agli ebrei era, peraltro, il frutto di una contrattazione tra parte cristiana e parte ebraica, e rifletteva la natura dei rapporti esistenti tra il gruppo religioso maggioritario e quello minoritario: tanto è vero che – a parità di densità demografica – le condizioni abitative degli ebrei potevano essere differenti. In questo saggio si cerca di fornire un quadro ampio e ragionato delle diverse forme di spazio ebraico, prendendo in esame le situazioni esistenti nelle varie regioni dell'Occidente medievale.

Lo spazio ebraico nella ‘Societas Christiana’ (X-XIII secolo)

VERONESE, ALESSANDRA MARIA
2017-01-01

Abstract

La presenza di una minoranza ebraica nell’ambito della Societas Christiana del pieno Medioevo prevedeva necessariamente che agli unici non cristiani tollerati in modo permanente nel mondo occidentale venisse attribuito uno spazio fisico. Tuttavia, le caratteristiche e le dimensioni di tale spazio differivano – a volte anche significativamente – a seconda dei luoghi, ed erano – ovviamente – correlate all’entità numerica di tale minoranza.Oltre allo spazio fisico, gli ebrei dovettero ritagliarsi uno spazio socia-le, per interagire con il mondo circostante: anche la natura di tale spazio e la sua estensione furono diversi a seconda delle epoche e dei diversi contesti geo-politici. Esisteva poi uno spazio ebraico immaginario, in luoghi nei quali gli ebrei non vivevano più, ma che veniva ciononostante associato al mondo ebraico. Lo spazio riservato agli ebrei era, peraltro, il frutto di una contrattazione tra parte cristiana e parte ebraica, e rifletteva la natura dei rapporti esistenti tra il gruppo religioso maggioritario e quello minoritario: tanto è vero che – a parità di densità demografica – le condizioni abitative degli ebrei potevano essere differenti. In questo saggio si cerca di fornire un quadro ampio e ragionato delle diverse forme di spazio ebraico, prendendo in esame le situazioni esistenti nelle varie regioni dell'Occidente medievale.
2017
Veronese, ALESSANDRA MARIA
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