Le popolazioni di piccione domestico Columba livia var. domestica hanno mostrato un notevole incremento numerico negli ultimi anni, generando numerosi problemi in ambiente urbano ed extraurbano (Johnston & Janiga 1995). Poter comprendere la distribuzione della specie in relazione alle variabili ambientali è essenziale al fine di poter sviluppare piani di controllo idonei. In tale contesto, in collaborazione con il Comune di Piacenza, è stato avviato un piano di monitoraggio della popolazione, volto a migliorare la gestione della specie, tramite il metodo del distance sampling (Giunchi et al. 2007). L’area urbana comunale è stata suddivisa in due zone (centro e periferia), omogenee sia architettonicamente che dal punto di vista di idoneità ambientale per il piccione domestico. All’interno delle due aree sono stati posti in modo random 60 transetti di ca. 300 m, percorsi due volte l’anno (febbraio e novembre) nelle prime due ore dopo l’alba, al fine di riuscire a contattare tutti gli individui presenti lungo essi. I dati raccolti, successivamente georeferenziati, sono stati elaborati tramite software per produrre una funzione di contattabilità per ciascuna zona che, mettendo in relazione gli individui osservati con la distanza perpendicolare di essi dal transetto, ha permesso di ottenere una prima stima generale della popolazione. Le funzioni di contattabilità sono state utilizzate per generare modelli di abbondanza della popolazione tramite la tecnica del Density Surface Modelling (DSM, Miller et al. 2014). Il DSM permette di mettere in relazione le curve di contattabilità con le variabili ambientali considerate all’interno delle due zone. Vengono discussi i risultati ottenuti da entrambe le metodiche e le differenze riscontrate tra essi.
Stima di distribuzione ed abbondanza del piccione domestico Columba livia var. domestica nell’area urbana del Comune di Piacenza
GIUNCHI, DIMITRI;
2017-01-01
Abstract
Le popolazioni di piccione domestico Columba livia var. domestica hanno mostrato un notevole incremento numerico negli ultimi anni, generando numerosi problemi in ambiente urbano ed extraurbano (Johnston & Janiga 1995). Poter comprendere la distribuzione della specie in relazione alle variabili ambientali è essenziale al fine di poter sviluppare piani di controllo idonei. In tale contesto, in collaborazione con il Comune di Piacenza, è stato avviato un piano di monitoraggio della popolazione, volto a migliorare la gestione della specie, tramite il metodo del distance sampling (Giunchi et al. 2007). L’area urbana comunale è stata suddivisa in due zone (centro e periferia), omogenee sia architettonicamente che dal punto di vista di idoneità ambientale per il piccione domestico. All’interno delle due aree sono stati posti in modo random 60 transetti di ca. 300 m, percorsi due volte l’anno (febbraio e novembre) nelle prime due ore dopo l’alba, al fine di riuscire a contattare tutti gli individui presenti lungo essi. I dati raccolti, successivamente georeferenziati, sono stati elaborati tramite software per produrre una funzione di contattabilità per ciascuna zona che, mettendo in relazione gli individui osservati con la distanza perpendicolare di essi dal transetto, ha permesso di ottenere una prima stima generale della popolazione. Le funzioni di contattabilità sono state utilizzate per generare modelli di abbondanza della popolazione tramite la tecnica del Density Surface Modelling (DSM, Miller et al. 2014). Il DSM permette di mettere in relazione le curve di contattabilità con le variabili ambientali considerate all’interno delle due zone. Vengono discussi i risultati ottenuti da entrambe le metodiche e le differenze riscontrate tra essi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.