La metodologia alla base del processo partecipativo si ispira all’action-research1, approccio che intende il cambiamento come processo di apprendimento reciproco all’interno di un campo di forze in cui interagiscono soggetti, istituzioni ed organizzazioni. Lo spazio, il contesto in cui tale processo si attiva diventa perciò fondamentale per il cambiamento stesso. Ugualmente strategico è il ruolo dei soggetti coinvolti nel processo di cambiamento, che devono sentirsi nella condizione di esprimersi su problemi sentiti e ritenuti importanti, di avere gli strumenti/le competenze per affrontarli, di trovarsi nel luogo che consenta loro di affrontarli e di poter sviluppare e/o valorizzare le proprie competenze su quel tema/problema. Tale impostazione, per sua natura aperta e dialettica, ricorre a metodi partecipativi fluidi, capaci cioè di essere rivisti, rimodulati e riequilibrati in corso d’opera, in relazione a ciò che i partecipanti producono nelle loro interazione e alle modalità stesse di interazione. Questa scelta ha perciò consentito di effettuare, all’interno di un quadro metodologico definito e coerente, delle parziali riformulazioni nel corso del processo, in modo tale da favorire il più ampio coinvolgimento possibile e la partecipazione di tutti i soggetti, senza vincolarsi in tecnicismi a maglie troppo strette che rischiano di limitare un processo partecipativo e l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini e non solo degli ‘addetti ai lavori’ (tecnici, esperti, professionisti etc.). Sulla base di questa impostazione, le giornate partecipative si sono sviluppate seguendo un percorso logico che ha cercato di favorire, da un lato, la conoscenza dell’oggetto della partecipazione, e, dall’altro, l’interazione e lo scambio tra i partecipanti, per arrivare ad una progressiva progettazione condivisa tra portatori di interesse diversi.
Le giornate della partecipazione
CORCHIA, LUCA;
2016-01-01
Abstract
La metodologia alla base del processo partecipativo si ispira all’action-research1, approccio che intende il cambiamento come processo di apprendimento reciproco all’interno di un campo di forze in cui interagiscono soggetti, istituzioni ed organizzazioni. Lo spazio, il contesto in cui tale processo si attiva diventa perciò fondamentale per il cambiamento stesso. Ugualmente strategico è il ruolo dei soggetti coinvolti nel processo di cambiamento, che devono sentirsi nella condizione di esprimersi su problemi sentiti e ritenuti importanti, di avere gli strumenti/le competenze per affrontarli, di trovarsi nel luogo che consenta loro di affrontarli e di poter sviluppare e/o valorizzare le proprie competenze su quel tema/problema. Tale impostazione, per sua natura aperta e dialettica, ricorre a metodi partecipativi fluidi, capaci cioè di essere rivisti, rimodulati e riequilibrati in corso d’opera, in relazione a ciò che i partecipanti producono nelle loro interazione e alle modalità stesse di interazione. Questa scelta ha perciò consentito di effettuare, all’interno di un quadro metodologico definito e coerente, delle parziali riformulazioni nel corso del processo, in modo tale da favorire il più ampio coinvolgimento possibile e la partecipazione di tutti i soggetti, senza vincolarsi in tecnicismi a maglie troppo strette che rischiano di limitare un processo partecipativo e l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini e non solo degli ‘addetti ai lavori’ (tecnici, esperti, professionisti etc.). Sulla base di questa impostazione, le giornate partecipative si sono sviluppate seguendo un percorso logico che ha cercato di favorire, da un lato, la conoscenza dell’oggetto della partecipazione, e, dall’altro, l’interazione e lo scambio tra i partecipanti, per arrivare ad una progressiva progettazione condivisa tra portatori di interesse diversi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.