Numerosi fra i maggiori scrittori italiani negli anni '50 svolgono il mestiere di sceneggiatore cinematografico (da Bassani a Berto, da Pratolini a Pasolini, Marotta, Parise e così via); ma si tratta di un impegno controverso, dovuto soprattutto a ragioni di carattere economico, un impegno riguardo al quale si lasciano andare spesso a dichiarazioni che testimoniano delusione e cinismo. Talvolta uno scrittore può essere assoldato per una certa sceneggiatura in modo del tutto occasionale, senza specifici motivi espressivo-culturali; talaltra, lo si seleziona per via di una certa affinità geografico-culturale con il progetto produttivo. Vengono analizzati i casi particolari di tre illustri scrittori dell'epoca: Alberto Moravia, Ennio Flaiano, Vitaliano Brancati.
Un mestiere disprezzato da chi lo fa: gli scrittori nel cinema
AMBROSINI, MAURIZIO
2004-01-01
Abstract
Numerosi fra i maggiori scrittori italiani negli anni '50 svolgono il mestiere di sceneggiatore cinematografico (da Bassani a Berto, da Pratolini a Pasolini, Marotta, Parise e così via); ma si tratta di un impegno controverso, dovuto soprattutto a ragioni di carattere economico, un impegno riguardo al quale si lasciano andare spesso a dichiarazioni che testimoniano delusione e cinismo. Talvolta uno scrittore può essere assoldato per una certa sceneggiatura in modo del tutto occasionale, senza specifici motivi espressivo-culturali; talaltra, lo si seleziona per via di una certa affinità geografico-culturale con il progetto produttivo. Vengono analizzati i casi particolari di tre illustri scrittori dell'epoca: Alberto Moravia, Ennio Flaiano, Vitaliano Brancati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.