Posidonia oceanica, una delle fanerogame più importanti per la conservazione della biodiversità del Mar Mediterraneo, risulta essere sempre più minacciata dalla crescente pressione antropica. Le moderne tecniche biomolecolari consentono approcci per una valutazione rapida del livello di stress di popolazioni di questa pianta, conseguente ad impatto ambientale. Le recenti conoscenze bibliografiche indicano le Hsp70, o ?Heat shock protein? come un possibile indicatore molecolare: la quantificazione della loro concentrazione intracellulare è ritenuta un valido indice per rilevare situazioni di stress. La letteratura è molto carente di informazioni circa la genetica delle Hsp70 in P. oceanica. Nell?ambito di un approccio iniziale a questo problema è stata identificata una porzione di un gene di interesse, corrispondente ad una sequenza di 628 coppie di basi e recante all?estremità 5? un frammento di introne lungo 149 nucleotidi. La parziale sequenza amminoacidica dedotta è stata allineata con quelle già note per piante affini, quali Zea mays e Oryza sativa, mostrando dei valori di identità pari a 0.84 e 0.91, rispettivamente. Questo risultato è servito per verificare l?eventuale esistenza di un polimorfismo concernente i geni codificanti per le Hsp70 in P. oceanica. L?utilizzo della metodologia del ?Southern blotting? ha chiaramente indicato che anche in questa specie esistono almeno tre geni. Il passo successivo consiste nella costruzione di sonde specifiche per questi geni, le quali, impiegate in tecniche di ?Northern blotting? o ?PCR real time?, permetteranno di valutare se esiste una differenza quantitativa dell?mRNA per le Hsp70 in praterie di Posidonia sottoposte a stress rispetto a quelle colonizzanti siti non contaminati.
Monitoraggio molecolare coinvolgente le Hsp70 della Posidonia oceanica (L.) Delile per la valutazione dell'impatto ambientale di origine naturale ed antropica
DI GIUSEPPE, GRAZIANO;DINI, FERNANDO
2004-01-01
Abstract
Posidonia oceanica, una delle fanerogame più importanti per la conservazione della biodiversità del Mar Mediterraneo, risulta essere sempre più minacciata dalla crescente pressione antropica. Le moderne tecniche biomolecolari consentono approcci per una valutazione rapida del livello di stress di popolazioni di questa pianta, conseguente ad impatto ambientale. Le recenti conoscenze bibliografiche indicano le Hsp70, o ?Heat shock protein? come un possibile indicatore molecolare: la quantificazione della loro concentrazione intracellulare è ritenuta un valido indice per rilevare situazioni di stress. La letteratura è molto carente di informazioni circa la genetica delle Hsp70 in P. oceanica. Nell?ambito di un approccio iniziale a questo problema è stata identificata una porzione di un gene di interesse, corrispondente ad una sequenza di 628 coppie di basi e recante all?estremità 5? un frammento di introne lungo 149 nucleotidi. La parziale sequenza amminoacidica dedotta è stata allineata con quelle già note per piante affini, quali Zea mays e Oryza sativa, mostrando dei valori di identità pari a 0.84 e 0.91, rispettivamente. Questo risultato è servito per verificare l?eventuale esistenza di un polimorfismo concernente i geni codificanti per le Hsp70 in P. oceanica. L?utilizzo della metodologia del ?Southern blotting? ha chiaramente indicato che anche in questa specie esistono almeno tre geni. Il passo successivo consiste nella costruzione di sonde specifiche per questi geni, le quali, impiegate in tecniche di ?Northern blotting? o ?PCR real time?, permetteranno di valutare se esiste una differenza quantitativa dell?mRNA per le Hsp70 in praterie di Posidonia sottoposte a stress rispetto a quelle colonizzanti siti non contaminati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.