Una parte consistente della produzione narrativa ispano-americana della seconda metà del Novecento si basa su un modo nuovo di concepire e far uso della storiografia moderna, che oltre a metterne in discussione la funzione primaria di testimonianza del passato attraverso fonti certe, ne tratteggia la parzialità, la soggettività quando non il potenziale affabulatorio. "Vista del amanecer en el trópico" di Guillermo Cabrera Infante è un chiaro esempio di riscrittura come presa di posizione nei confronti delle narrazioni ufficiali. Rispetto allo studio delle opere nelle quali la riscrittura degli originali, delle grandes histoires, si concretizza nel rendere protagonisti personaggi letterari o storici “minori” attraverso processi di transmigrazione, transfinzionalità, transtestualità, il commento a quest’opera in particolare di Cabrera Infante, si basa su un certo concetto di originale. Partendo dal presupposto che la produzione narrativa di fine Novecento sceglie come proprio materiale “naturalizzato” la storia intesa come “racconto”, per grandes histoires, infatti,s’intenderanno manuali, i dossier, le riviste ufficiali su cui si è basata la comprensione di un determinato periodo, ovvero il materiale storiografico recepito come un discorso sulla Storia a un primo grado di narrativizzazione, e come riscritture tutti quei testi di finzione che nel riplasmare ciò di cui dispongono accrescono l’intervento di narrativizzazione o, più semplicemente, dotano tale materiale di un senso nuovo.
Storie “minori” di una “grande”storia: “Vista del amanecer en el trópico” di Guillermo Cabrera Infante
Alessandra Ghezzani
2017-01-01
Abstract
Una parte consistente della produzione narrativa ispano-americana della seconda metà del Novecento si basa su un modo nuovo di concepire e far uso della storiografia moderna, che oltre a metterne in discussione la funzione primaria di testimonianza del passato attraverso fonti certe, ne tratteggia la parzialità, la soggettività quando non il potenziale affabulatorio. "Vista del amanecer en el trópico" di Guillermo Cabrera Infante è un chiaro esempio di riscrittura come presa di posizione nei confronti delle narrazioni ufficiali. Rispetto allo studio delle opere nelle quali la riscrittura degli originali, delle grandes histoires, si concretizza nel rendere protagonisti personaggi letterari o storici “minori” attraverso processi di transmigrazione, transfinzionalità, transtestualità, il commento a quest’opera in particolare di Cabrera Infante, si basa su un certo concetto di originale. Partendo dal presupposto che la produzione narrativa di fine Novecento sceglie come proprio materiale “naturalizzato” la storia intesa come “racconto”, per grandes histoires, infatti,s’intenderanno manuali, i dossier, le riviste ufficiali su cui si è basata la comprensione di un determinato periodo, ovvero il materiale storiografico recepito come un discorso sulla Storia a un primo grado di narrativizzazione, e come riscritture tutti quei testi di finzione che nel riplasmare ciò di cui dispongono accrescono l’intervento di narrativizzazione o, più semplicemente, dotano tale materiale di un senso nuovo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Altre Modernità_17.pdf
accesso aperto
Licenza:
Creative commons
Dimensione
505.49 kB
Formato
Adobe PDF
|
505.49 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.