Contributo introduttivo ad un focus di approfondimento PAZIENTI END STAGE E PIANIFICAZIONE CONDIVISA DELLE CURE. Il documento SIAARTI sulla pianificazione anticipata di trattamento, ed i contributi del focus, suggeriscono un approccio medico al fine vita fondato su alcuni punti essenziali: la previsione degli eventi, la pianificazione delle cure, la progressione degli interventi, la maturazione di una conoscenza reciproca tra sanitari e pazienti che favorisca una reale condivisione delle scelte, la sinergia tra professionalità differenti, la cura palliativa, complementare e poi sostitutiva rispetto all’approccio strettamente terapeutico. Alla base vi è un’idea di salute non coincidente con il mero prolungamento della vita biologica, ma intrisa della soggettività del singolo paziente. In questo senso il documento sviluppa un orientamento che progressivamente si sta affermando in giurisprudenza e dottrina, sorretto dal “combinato disposto” dei due commi dell’art. 32 Cost. Al tempo stesso, il documento offre una plausibile risposta pragmatica alle obiezioni di chi teme una pericolosa relativizzazione del bene vita in nome di un’autodeterminazione del paziente declinata, in realtà, in termini puramente astratti o burocratici.

Pianificazione delle cure, medicina palliativa. I nuovi paradigmi del “fine vita”

VALLINI, ANTONIO
2016-01-01

Abstract

Contributo introduttivo ad un focus di approfondimento PAZIENTI END STAGE E PIANIFICAZIONE CONDIVISA DELLE CURE. Il documento SIAARTI sulla pianificazione anticipata di trattamento, ed i contributi del focus, suggeriscono un approccio medico al fine vita fondato su alcuni punti essenziali: la previsione degli eventi, la pianificazione delle cure, la progressione degli interventi, la maturazione di una conoscenza reciproca tra sanitari e pazienti che favorisca una reale condivisione delle scelte, la sinergia tra professionalità differenti, la cura palliativa, complementare e poi sostitutiva rispetto all’approccio strettamente terapeutico. Alla base vi è un’idea di salute non coincidente con il mero prolungamento della vita biologica, ma intrisa della soggettività del singolo paziente. In questo senso il documento sviluppa un orientamento che progressivamente si sta affermando in giurisprudenza e dottrina, sorretto dal “combinato disposto” dei due commi dell’art. 32 Cost. Al tempo stesso, il documento offre una plausibile risposta pragmatica alle obiezioni di chi teme una pericolosa relativizzazione del bene vita in nome di un’autodeterminazione del paziente declinata, in realtà, in termini puramente astratti o burocratici.
2016
Vallini, Antonio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/883289
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