Traendo spunto dall'analisi di una vicenda giudiziaria avente ad oggetto la reazione di un'insegnante ad un atto di bullismo, consistita nel costringere l'autore delle vessazioni a scrivere reiteratamente una frase offensiva verso se medesimo, l'Autore compie alcune riflessioni critiche circa i requisiti costitutivi della fattispecie di abuso di mezzi di correzione e disciplina, denunciando gli spazi che essa rischia di concedere alla libera discrezionalità se non addirittura ad esercizi di empatia del giudice. Al termine l'Autore propone una propria soluzione del caso, maggiormente ancorata alle logiche della legalità (che presiedono all'esercizio di poteri sia educativi-disciplinari, sia giurisdizionali), ma anche attenta a modulare in termini diversificati i giudizi di tipicità e di colpevolezza.
L’eccesso dell’educatore, l’empatia del giudice. Ovvero dell’uso emotivo del potere
VALLINI, ANTONIO
2011-01-01
Abstract
Traendo spunto dall'analisi di una vicenda giudiziaria avente ad oggetto la reazione di un'insegnante ad un atto di bullismo, consistita nel costringere l'autore delle vessazioni a scrivere reiteratamente una frase offensiva verso se medesimo, l'Autore compie alcune riflessioni critiche circa i requisiti costitutivi della fattispecie di abuso di mezzi di correzione e disciplina, denunciando gli spazi che essa rischia di concedere alla libera discrezionalità se non addirittura ad esercizi di empatia del giudice. Al termine l'Autore propone una propria soluzione del caso, maggiormente ancorata alle logiche della legalità (che presiedono all'esercizio di poteri sia educativi-disciplinari, sia giurisdizionali), ma anche attenta a modulare in termini diversificati i giudizi di tipicità e di colpevolezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.