Il mondo contemporaneo appare sempre più caratterizzato dalla generazione di processi glocali (Benhabib, 2002) che introducono, in modo sovente inedito, problematiche sociali, culturali e politiche. La numerosità crescente, frenetica e convulsa dell’agenda quotidinana degli scambi culturali, la sempre maggiore necessità di condivisione di spazi e risorse e la complessa gestione micro e macro sociale dei rapporti tra gruppi portatori di tradizioni ed assetti culturali differenti hanno contribuito all’incremento della cosiddetta “interconnessione culturale” (Hannerz, 1989, Mantovani, 2008): una dimensione in cui il mondo si configura come un ecumene globale, cioè «una regione di persistente interazione e scambio culturale» (Kopytoff, 1987, p. 10). In tali circostanze, diviene necessario adottare prospettive teoriche che tengano conto della necessità di rispondere alla complessità di tali dinamiche con pari complessità sul piano investigativo e che utilizzino, a nostro avviso, metodi e strumenti “aperti” in grado di affrontare la complessità con cui si connotano tali temi e problemi. La psicologia sociale delle relazioni interculturali è quindi sempre più un versante di ricerca in via di crescente affermazione in quanto direttamente coinvolta nell’analisi di fenomeni concernenti la comprensione delle sociodiversità (e i processi conseguenti) mutando gradualmente lo “sguardo comune” che mira alla “diversità culturale” (Aiello, Secchi, 2010) da discipline sociali come le scienze politologiche, l’ambito sociologico, l’antropologia culturale, la psicologia sociale.

L'intervista nella ricerca interculturale: un approccio discorsivo e narrativo.

Aiello A.
Membro del Collaboration Group
;
2010-01-01

Abstract

Il mondo contemporaneo appare sempre più caratterizzato dalla generazione di processi glocali (Benhabib, 2002) che introducono, in modo sovente inedito, problematiche sociali, culturali e politiche. La numerosità crescente, frenetica e convulsa dell’agenda quotidinana degli scambi culturali, la sempre maggiore necessità di condivisione di spazi e risorse e la complessa gestione micro e macro sociale dei rapporti tra gruppi portatori di tradizioni ed assetti culturali differenti hanno contribuito all’incremento della cosiddetta “interconnessione culturale” (Hannerz, 1989, Mantovani, 2008): una dimensione in cui il mondo si configura come un ecumene globale, cioè «una regione di persistente interazione e scambio culturale» (Kopytoff, 1987, p. 10). In tali circostanze, diviene necessario adottare prospettive teoriche che tengano conto della necessità di rispondere alla complessità di tali dinamiche con pari complessità sul piano investigativo e che utilizzino, a nostro avviso, metodi e strumenti “aperti” in grado di affrontare la complessità con cui si connotano tali temi e problemi. La psicologia sociale delle relazioni interculturali è quindi sempre più un versante di ricerca in via di crescente affermazione in quanto direttamente coinvolta nell’analisi di fenomeni concernenti la comprensione delle sociodiversità (e i processi conseguenti) mutando gradualmente lo “sguardo comune” che mira alla “diversità culturale” (Aiello, Secchi, 2010) da discipline sociali come le scienze politologiche, l’ambito sociologico, l’antropologia culturale, la psicologia sociale.
2010
Aiello, A.; Secchi, M.; Ortu, P.; Angelastro, A.
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